“Torno a fare il sindaco, certo della mia innocenza”. Questo l’annuncio di Giuseppe Sala che così rientra nelle sue funzioni dopo la sospensione a seguito dell’avviso di garanzia per falso ideologico della Procura generale di Milano. Cinque giorni nei quali il suo avvocato, Salvatore Scuto, ha cercato di capire se ci siano altre inchieste in corso che coinvolgono il sindaco Sala.
“Ho scelto una via diversa, irrituale”, aveva scritto Sala. “Ho deciso di autosospendermi poiché su un punto non si può transigere: un professionista, un uomo d’azienda e, tanto più, un amministratore pubblico hanno nell’integrità morale l’elemento insostituibile della propria credibilità”.
Da qui una decisione che ha lasciato perplessità in molti, un po’ perché l’istituto dell’autosospensione è previsto sì nel regolamento del Consiglio comunale ma non è questo uno dei casi presi in considerazione. Alla fine ne è nata una pausa di riflessione nella quale l’avvocato di Sala ha preso contatto con la Procura per capire se vi siano elementi nuovi rispetto a quelli della vicenda del falso ideologico per la quale era già stata chiesta l’archiviazione.
Sala in questi giorni ha incassato la solidarietà di 400 sindaci e anche quella dei partiti di opposizione. Tutti gli hanno chiesto di continuare nella sua attività senza indugi. Anzi né Forza Italia né la Lega hanno apprezzato la drammatizzazione della vicenda.
Alla fine, visto che non vi erano altri elementi, Sala si è convinto a tornare sui suoi passi. Forse a imprimere un’accelerazione sono state le scadenze del Consiglio comunale, soprattutto per l’approvazione di due delibere: l’accordo di programma di Cascina Merlata, i cui termini scadono il 24 dicembre, e i nuovi patti parasociali fra il Comune di Milano e il Comune di Brescia su A2A, la società energetica gestita alla pari dai due Comuni. Brescia è intenzionata a vendere parte delle proprie quote e questo cambia i rapporti di forza ma soprattutto fa scendere sotto il 50 per cento le quote pubbliche dei due Comuni.
Il primo atto del sindaco “reintegrato” Beppe Sala è stato quello di portare la solidarietà della città al console tedesco per l’attentato di Berlino.