Paolo Gentiloni al Quirinale per ricevere il mandato esplorativo per formare un nuovo Governo. È la soluzione alla crisi apertasi con le dimissioni di Renzi dopo la sconfitta al referendum, Entro lunedì o martedi potrebbe già avvenire il giuramento dei ministri, con il voto di fiducia entro giovedi.
Ma l’orizzonte temporale del nuovo governo non appare essere così breve come alcuni avevano auspicato. Forse Mattarella avrebbe preferito un reincarico al Presidente dimissionario, ma visto che da Renzi non ci sarebbe nessuna disponibilità a tornare a Palazzo Chigi, la scelta si è orientata verso il ministro degli esteri Gentiloni.
Un governo guidato da un fedelissimo, privo dei ministri più sgraditi, a cominciare da quello della scuola, e forse lo stesso Poletti sostituito da Teresa Bellanova, vista con favore dalla minoranza dem, questa la soluzione per Renzi che avrebbe lo spazio e il tempo di dedicarsi molto di più al partito, per organizzare il congresso tra febbraio e marzo e subito dopo le primarie. Mattarella dopo le consultazioni ha tratteggiato ciò che vorrebbe dal prossimo governo, che metta a mano ad una riforma elettorale armonica tra Camera e Senato e che affronti scadenze internazionali importanti come il G7 e l’emergenza case del post terremoto.
Appuntamenti che non sono proprio dietro l’angolo, il G7 è previsto a maggio, il voto quindi potrebbe essere a giugno e tenendo conto che c’è una forte spinta di Alfano e Verdini affinché si vada ancora avanti, non è detto che possa arrivare oltre l’estate. In ogni caso, ad oggi ciò che appare chiaro è che non c’è nessuna possibilità di un governo istituzionale, Berlusconi non vuole entrarci, ma è ben interessato alla legge elettorale.
Il Governo nuovo rimarrà nel recinto dell’attuale maggioranza, ma Renzi non vuole legare il suo destino a questo, perché ben più interessato a preparare la sua nuova campagna elettorale per tornare a palazzo chigi, questa volta legittimato dal voto.