“Da noi il tempo ha un altro valore, più umano. In fondo, il meno è di più”.
La filosofia di Robert Peroni si può sintetizzare in queste poche parole. Tutte le altre, da qualche mese, è possibile leggerle sul suo ultimo libro: In quei giorni di tempesta, scritto con Francesco Casolo e edito da Sperling & Kupfer.
Come le sue precedenti fatiche, questo volume racconta quella che da oltre trent’anni è diventata casa sua: la Groenlandia. Qui si trasferì Peroni, in gioventù alpinista ed esploratore di fama internazionale, dopo aver imparato ad amare quelle terre ghiacciate durante una spedizione.
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“Sono posti meravigliosi, dalla mia finestra vedo dodici ghiacciai e un fiordo azzurro carico di iceberg”, racconta lo scrittore 72enne.
Peroni vive a Tasiilaq, nell’Est della regione. Qui gestisce la Casa Rossa (nella foto), una struttura che funge da ostello, rifugio e ristorante per turisti e locali.
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“Lo faccio per la mia gente, gli inuit, popolo di cacciatori giunto dalla Mongolia. Da queste parti non c’è lavoro, le difficoltà sono enormi. Scrivo per fare conoscere un patrimonio straordinario ed evitare che vada perduto”, spiega.
Ascolta l’intervista andata in onda a Olio di Canfora