Donald Trump tradirà le promesse elettorali.
Ne è convinto l’americanista Mario Del Pero, che abbiamo intervistato all’indomani della vittoria alle presidenziali dell’imprenditore che partiva da outsider con poche speranze di affermazione.
Trump ha vinto promettendo una riscossa alle classi lavoratrici impoverite dalla globalizzazione. Cosa farà per loro?
“Per quanto riguarda le promesse protezionistiche molto poco -afferma Del Pero ai microfoni del Demone del Tardi- e comunque è discutibile che si possa rivitalizzare una parte del mondo industriale che è collassato da molto tempo. E se anche fosse possibile rivitalizzarlo i processi sono di lunghissimo periodo senza benefici a breve”.
Passerà poco tempo quindi prima che gli americani comprendano chi sia davvero Trump, una volta calata la maschera populista con cui ha vinto le elezioni. Casomai, ci sarà da attendersi una serie di provvedimenti per assecondare le pulsioni più reazionarie dell’elettorato che lo ha sostenuto:
“Trump può offire compensazioni stile legge e ordine, dentro cui ci sono profondi elementi razziali, o politiche restrittive su temi etici, a partire dall’aborto, o un nazionalismo roboante. Sono elementi compensativi rispetto a politiche economiche che non si possono realizzare”.
Al contrario delle aspettative di chi spera in un miglioramento delle condizioni di vita, Trump potrebbe agire molto velocemente in continuità con l’ideologia repubblicana, ad esempio smantellando la riforma sanitaria di Obama, o semplificando il sistema fiscale a tutto vantaggio dei più ricchi.
Anche sul piano internazionale, gli Stati Uniti dovranno valutare con attenzione le conseguenze di eventuali strappi. Rivedere i trattati commerciali nel Pacifico, ad esempio, potrebbe essere rischioso sul piano della sicurezza nell’area, sostiene Del Pero, a tutto vantaggio della Cina.
Ascolta l”intervista con Mario Del Pero a cura di Luigi Ambrosio e Gianmarco Bachi
mario-del-pero-intervista-11-novembre-2016