Il Governo turco sta approfittando dell operazione repressiva lanciata contro tutti i responsabili del fallito colpo di stato o presunti tali, per annientare anche l’opposizione filo curda, diventata estremamente scomoda dopo l’affermazione alle elezioni del 2015.
Erdogan lo aveva detto: cancellerò l’HDP. Un partito che non ha mai considerato come interlocutore politico nonostante con i suoi 59 parlamentari rappresenti la terza forza del paese. Meno di una settimana fa sono stati arrestati i cosindaci della città simbolo del Kurdistan turco, Dijyarbakir, dove governa la formazione locale del HDP.
Un mese prima altri 28 sindaci sono stati rimossi e sostituiti da fiduciari governativi. Allo stesso tempo, è stato attivato il rullo compressore anche contro l’informazione: ancora prima dell’operazione che 2 giorni fa ha messo in carcere il direttore e 13 giornalisti di Cumhuriyet, il più diffuso quotidiano di opposizione, erano stati colpiti in diverse ondate una decina di media curdi, tra i quali un popolare canale TV, tutti chiusi.
Erdogan ha perseguito il poterecon ogni mezzo ; ora sembra voler arrivare al referendum presidenziale, il cui progetto è stato presentato pochi giorni fa, con l’opposizione falciata e un’informazione silenziata.