“La stagione non è partita granché bene, ma siamo solo agli inizi. Attendo la trasferta negli Stati Uniti a fine mese per trarre i primi bilanci”.
La prima gara dell’anno di Federica Brignone è stata una delusione. A Soelden, dove un anno fa era per la prima volta salita sul gradino più alto del podio, non è andata oltre il nono posto nel Gigante. Nella prova vinta da Lara Gut la cuneese Marta Bassino, terza, ha fatto molto meglio di lei.
Ma Federica, classe 1990, è il futuro dello sci alpino italiano. Le nostre possibilità di tornare definitivamente grandi nella specialità passano anche e soprattutto da questa ragazza nata a Milano e valdostana d’adozione.
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“Sono la prima a voler sempre vincere, è il mio obiettivo ogni volta che mi trovo al cancelletto di partenza” dice.
Tra le ambizioni mondiali e l’amore per la neve e lo sport in generale, l’infanzia e le difficoltà della carriera da professionista, Federica Brignone si racconta a Olio di Canfora.