Piazza Fontana dell’Incontro era molto buia giovedì sera, quasi fosse una città caraibica. Piazza Fontana dell’Incontro era piena come mai accade il giovedì sera, orario aperitivo.
A pochi passi dal municipio di Corsico, al confine Sud di Milano, alcune centinaia di persone hanno raccolto l’appello di Libera. “Dobbiamo reagire” aveva detto l’associazione antimafia.
I fatti sono noti: a Corsico l’amministrazione comunale guidata da Filippo Errante aveva concesso, e poi revocato per via delle polemiche, il patrocinio a una rassegna gastronomica in odore di ‘ndrangheta. Due consiglieri comunali, che avevano denunciato l’accaduto, hanno subito pesanti minacce in aula.
In loro solidarietà e per denunciare le infiltrazioni che, anche quando le luci dei lampioni e quelle dei riflettori sono spente, violentano il territorio, la sua economia e vita istituzionale, a Corsico sono giunti i volti e nomi più rappresentativi dell’antimafia.
“Non vi ringrazio perché siete qua, state facendo solo il vostro dovere” ha detto don Luigi Ciotti, applauditissimo. Dopo di lui, tra gli altri, hanno parlato un emozionato Nando Dalla Chiesa e don Virginio Colmegna.
A ascoltarli tanti uomini e donne, in circolo avvolti nelle bandiere di Lea Garofalo. Dietro ai relatori, con gonfaloni e fasce tricolore, numerosi amministratori. Venivano soprattutto dal Sud di Milano, terre limitrofe a Corsico in cui la presenza di clan è storica.
Queste le voci di alcuni di loro
Molti di loro hanno voluto essere in piazza per esprimere vicinanza e solidarietà a Maria Ferrucci, ex sindaco di Corsico oggi vittima di intimidazioni per la sua lotta contro i clan