Massimo D’Alema è molto irritato nei confronti di Matteo Renzi, dopo l’intervista del presidente del Consiglio alla trasmissione di Radio Popolare Il Demone del Tardi.
“La maggior parte degli articoli che modifichiamo vanno a controbilanciare i poteri Stato-Regioni contenuti nel Titolo V – aveva detto Renzi – e la revisione del Titolo V l’ha fatta D’Alema, non i partigiani”.
Dura la replica di D’Alema, sempre ai nostri microfoni:
“Renzi ha detto una cosa non vera, come gli capita spesso. La riforma del Titolo V fu fatta sotto la presidenza di Giuliano Amato. Capisco non lo voglia nominare perché Amato è membro della Corte Costituzionale e preferisca prendersela con me, però i fatti sono inconfutabili”.
D’Alema denuncia, commentando la riforma costituzionale su cui gli italiani sono chiamati a esprimersi il 4 dicembre, quella che definisce una espropriazione dei poteri delle Regioni a favore del governo centrale. E respinge l’altra accusa di Renzi, secondo cui il leader maximo sarebbe stato favorevole a una riforma con ancora maggiori poteri attribuiti al presidente del Consiglio.
“Resto delle mie opinioni mentre vedo piuttosto mutevoli quelle del presidente del Consiglio”, replica D’Alema anche in merito alla legge elettorale. Renzi ha detto a Radio Popolare che non proporrà modifiche all’Italicum.
La proposta di D’Alema per la legge elettorale è il ritorno ai collegi uninominali, con o senza ballottagio. Attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni sarebbe invece un peggioramento.
“L’Italicum nelle mani di Renzi e dei suoi interlocutori, Verdini e Alfano potrebbe perfino diventare peggiore. La sola garanzia per evitarlo è la vittoria del no al referendum”, conclude D’Alema non nascondendo il significato politico del voto di dicembre.
Ascolta qui l’intervista con Massimo D’Alema