Clamoroso risultato in Colombia.
L’accordo di pace con le FARC, firmato la scorsa settimana, è stato bocciato nel referendum popolare. Il NO ha vinto di strettissima misura, circa 60mila voti. Alle urne è andato però solo il 40% degli aventi diritto.
Il presidente Santos ha detto che continuerà a lavorare per la pace. Il leader della guerriglia, Timochenko, ha fatto sapere che l’organizzazione continuerà a rispettare il cessate il fuoco. Le delegazioni delle due parti si incontreranno a Cuba per valutare le prossime mosse.
Il NO si è imposto con un 51,3 per cento rispetto al sì che è rimasto al 49,7. Un risultato che è vincolante per il governo e indebolisce pesantemente la leadership del presidente Santos, da anni impegnato nelle trattative. Dal punto di vista giuridico tutte le procedure avviate per applicare il piano di pace sono per il momento sospese. Santos però può procedere a delle modifiche dell’accordo raggiunto con le Farc senza dover riaprire un tavolo di trattative, e in questo caso non sarebbe poi costretto a sottoporre le modifiche ad un nuovo referendum perché non lo prevede la Costituzione. Consultare i colombiani è stata una sua libera scelta. Santos decise di indire un referendum perché si rendeva conto di essere a un passaggio storico.
Non si sa cosa potrebbe accadere nell’immediato. Ma è chiaro che il responso del paese, giunto dopo 52 anni di guerra, 200 mila morti e 180 mila sequestri peserà sul futuro della Colombia.