“In questo romanzo mi sono ispirato ai grandi classici del Sette-Ottocento, a Foscolo piuttosto che a I dolori del giovane Werther. La sfida era alta: prendere spunto da questi capolavori e provare a attualizzarne le tematiche”.
Esordisce così Giorgio Fontana, da pochi giorni tornato in libreria con Un solo paradiso. L’editore è Sellerio, con cui due anni fa l’autore milanese aveva condiviso lo straordinario successo di Morte di un uomo felice e la vittoria del Premio Campiello.
“Questo è un libro molto diverso dal precedente: è ambientato dieci anni fa circa, non prevede la stessa ricerca storica e tratta un sentimento chiave, l’amore, nelle sue forme più estreme” spiega.
La trama, come dice lo stesso Fontana, è semplice. Un uomo si innamora perdutamente di una donna e quando la loro storia finisce lui precipita in uno stato di disperazione.
“Mi piace soprattutto il contrasto tra il coinvolgimento totale di Alessio, il protagonista, e il cinismo di fondo che mi pare pervadere la nostra società” dice Fontana, che oltre all’attività di scrittore e giornalista sceneggia i fumetti di Topolino.
Non manca Milano, la città in cui Fontana vive e in cui ambienta tutte le sue opere. “Per me è qualcosa di più di un luogo in cui muovere i miei personaggi: la metropoli è uno dei protagonisti del libro e cambia a seconda degli stati d’animo di Alessio”.
Riascolta l’intervista a Giorgio Fontana