Come ogni anno, anzi peggio. L’anno scolastico in Lombardia è iniziato da due settimane, ma per i circa cinquemila studenti con disabilità potrebbe iniziare molto più tardi. Perché? Perché non ci sono insegnanti di sostegno, perché non ci sono bus per portarli a scuola, perché mancano assistenti all’autonomia e comunicazione così come quelli per le questioni igienico sanitarie.
Nel primo caso la procedura per l’assegnazione prevede che il dirigente scolastico inoltri la richiesta all’ente pubblico locale di riferimento: il Comune per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado e la Provincia per la secondaria di secondo grado. Il secondo tipo di assistenza, invece, rientra tra le mansioni del collaboratore scolastico. In entrambi i casi, al momento sono pochissimi i posti assegnati. Insomma, niente assistenza scolastica, niente autonomia, niente inclusione, niente assistenza materiale, niente assistenza all’igiene personale, niente ausilio in entrata e in uscita, niente aiuto nell’apprendimento.
“E alla fine – ci spiega Alberto Fontana, di Ledha Milano – tutti a scuola tranne i disabili, perché di fronte a questo gravissimo problema le famiglie sono costrette a tenere i propri figli a casa”.
Ascolta qui l’intervista a Alberto Fontana