
Il governo sarebbe stato coerente e credibile se, proclamati cinque giorni di lutto nazionale per la morte del Papa (mai così tanti!), avesse cambiato la sua politica decidendo di: far approdare al Sud, non a Ravenna, le navi Ong; rinunciare alle deportazioni in Albania; ritirare i Decreti Sicurezza evitando la galera a chi ha senso critico e manifesta pacificamente; riconoscere lo Stato Palestinese; protestare con Netanyahu per l’ignobile situazione di Gaza unendosi a Germania, Francia Gran Bretagna. Invece ha tentato una appropriazione indebita del lascito di Francesco: un crescendo di lodi e lo spettacolo in Parlamento di un’enfasi emotiva giocata sul vuoto che una morte importante lascia, così che nelle naturali lacrime del collettivo gli antipodi anneghino, la pastorale di Bergoglio (libertà d’opinione e parola, rispetto della persona, accoglienza dell’altro, disarmo, pace) non paia così diversa dalle politiche autoritarie, repressive, discriminatorie della destra. Un’operazione da sepolcri imbiancati, insomma; una destra che da anni compie scelte opposte a radicalità evangelica e ragionevolezza laica cui Bergoglio ha ispirato atti, gesti, magistero cela il vero volto dietro il lutto. Francesco fa quasi più paura da morto che da vivo. I giornali pro-governo agitano dubbi e foschi timori. “Papa tra luci e ombre rosse” titolava Libero; l’anticomunismo docet semper. La paura è che il successore prosegua sulla via di Bergoglio, sia un Papa del vangelo delle Beatitudini, autorità morale, uomo di Dio che mobiliti cuori e menti attorno a dignità e rispetto della persona, alternativa a un mondo dove prevalgono forza, sopraffazioni, soldi e ci si vuol servire della religione per dominare l’altro invece che per ritrovarsi fratelli e sorelle d’una storia condivisa. Col fiuto dell’uomo d’affari Trump ha l’aria di chi viene a Roma accarezzando una sorta di Opa sul Conclave. Non c’è da stupirsi; pure in passato i potenti cercarono di condizionare i cardinali. Poi, per fortuna, lo Spirito soffia dove, come e quando vuole, pesca i papi anche “ai confini del mondo” e ricorda al mondo intero: «La parola vostra sia “sì” se è sì, “no” se è no. Tutto ciò che è in più viene dal maligno».