
Tentare di evitare una spaccatura nel gruppo degli eurodeputati del Partito democratico a Strasburgo e poi cercare di non solo dividersi all’interno del raggruppamento dei socialisti europei. Questo è il tentativo che stanno facendo alcuni parlamentari del Pd a Strasburgo, per primo Nicola Zingaretti, per arrivare ad un voto comune degli italiani domani quando verrà votata la risoluzione del Parlamento sulla difesa europea. Lo strumento sono degli emendamenti con i quali si sottolinea la necessità di un coordinamento di tutti gli Stati per la difesa e non l’azione singoli di 27 eserciti nazionali. Oltre a questo si chiede di eliminare il riferimento all’aumento al tre per cento del pil per la spesa per le armi, quest’ultimo è uno dei punti irrinunciabili per la segretaria del partito democratico Elly Schlein, oltre al divieto di utilizzare i fondi di coesione per la spesa militare. È Nicola Zingaretti, vicino alle posizioni di Elly Schlein a tentare una mediazione, ha incontrato oggi il commissario alla difesa europea, l’obiettivo è prima di tutto non dividere il gruppo con voti diversi, tra i riformisti favorevoli al piano di riarmo di Von der Leyen e i contrari, come è emerso in questi giorni nel dibattito anche in Italia e poi non creare un fossato con gli altri partiti socialisti, obiettivo difficile da raggiungere in così poco tempo, viste le posizioni ad esempio del vicepresidente del Parlamento europeo il socialista Lopez secondo il quale “il piano di Von der Leyen è un primo passo verso la giusta direzione”. Questa sera gli eurodeputati italiani si incontreranno per discutere, domattina verrà presa una decisione, le opinioni comprendono anche una possibile astensione e poco dopo ci sarà il voto della risoluzione.