
Quanto è affidabile oggi l’Italia in Europa? Dopo il nuovo attacco di Salvini a Macron, da Parigi soffia il gelo. “All’Eliseo siede uno qualunque” ha detto Salvini. Solo venerdi aveva definito Macron “un matto”. Salvini è stato velocissimo a interpretare a suo modo la campagna del Cremlino contro il presidente francese, iniziata dopo che Macron ha provato a mettersi alla testa della risposta europea alla tenaglia rappresentata da Putin e Trump. Ma non è solo Salvini il problema. Di fronte alle nuove minacce lanciate da Elon Musk all’Europa ci si aspetterebbe una parola della presidente del Consiglio Meloni, che di Musk è amica tanto da averlo invitato alla festa del suo partito l’anno scorso. Invece il governo non rinuncia all’ipotesi di affidare alla Starlink di Musk le comunicazioni strategiche delle forze armate e della diplomazia. Eppure significherebbe consegnarsi mani e piedi a uno che solo oggi ha minacciato l’Ucraina di spegnere Starlink affermando che in quel modo Kiev cadrebbe in breve tempo; ha insultato il ministro degli esteri polacco il quale ha osato dire che serve un sistema satellitare europeo autonomo dagli Stati Uniti; ha affermato che Trump deve abbandonare l’Europa al suo destino chiudendo la Nato. Meloni sta zitta lasciando che Fratelli d’Italia polemizzi non certo con Musk ma con le opposizioni che chiedono di non dar seguito al progetto. E Salvini dice apertamente che il contratto con Starlink va firmato. Così, è come se un cerchio si chiudesse. Mentre i paesi europei cercano di rispondere alla doppia azione di Trump e Putin, Roma invece che schierarsi con Parigi, con Berlino, con Madrid, con Londra e con le altre capitali del continente manda messaggi di simpatia a chi all’Europa ha dichiarato guerra.