Approfondimenti

I piani di Trump e Putin per l’Ucraina e l’Europa: intervista a Luke Harding, giornalista del Guardian

I piani di Trump e Putin per l'Ucraina e l'Europa ANSA

Quali sono i piani di Donald Trump e Putin per l’Ucraina e l’Europa? Luke Harding è un nome molto noto nel panorama del giornalismo internazionale. Inviato del quotidiano britannico The Guardian, per anni ha seguito la Russia di Vladimir Putin, da dove venne espulso nel 2011. Ha scritto un best sellers mondiale, “Collusion. Come la Russia ha aiutato Trump a conquistare la Casa Bianca“, per diverse settimane in testa alla classifica dei libri del New York Times ed è, tra l’altro, insegnante di giornalismo alla scuola della Reuters di Londra.

Qual è l’obiettivo di Donald Trump in Ucraina adesso? Vuole che Vlodomir Zelensky se ne vada e poi?
Penso che appaia sempre più chiaro che Donald Trump voglia che l’Ucraina perda la guerra e che la Russia la vinca o, come minimo, in un certo senso, vuole imporre un accordo di pace all’Ucraina che rifletta essenzialmente i desideri della Russia. Il presidente USA in questo momento non è molto lontano dall’obiettivo. Sospetto che dirà che la Russia può mantenere i territori che ha già preso. Inoltre ha già messo il veto all’ingresso dell’Ucraina alla NATO. Ovviamente Putin non si accontenterà. Vuole di più. Putin afferma che la Russia debba possedere per intero le regioni che adesso occupa parzialmente e quindi vuole grandi città come Zaporizhia, che non controlla. Negli ultimi giorni abbiamo visto che c’è in realtà un tentativo sia da parte dei russi ma anche degli americani di indebolire Zelensky e di delegittimarlo. Abbiamo visto Trump dire che Zelensky è un dittatore, che è impopolare; abbiamo visto Elon Musk twittare che Zelensky dovrebbe andare in esilio e così via. È evidente come gli Stati Uniti abbiano cambiato schieramento sotto Donald Trump e ora si stiano attivamente aiutando la Russia a vincere la guerra.

I piani di Putin per l’Ucraina sono sempre gli stessi? Quelli che per cui l’ha invasa nel 2022?
Io ho fatto reportage dall’Ucraina per più di tre anni e ho scritto un libro sulla guerra il cui titolo è Invasion. È chiaro a tutti, anche agli ucraini come gli obiettivi di guerra di Putin siano invariati, gli stessi del 2022 e sono obiettivi massimalisti. Lui pensa che l’Ucraina non esista; ritiene che sia una parte della Russia storica e vuole tutto, non semplicemente qualcosa. Non si accontenta più di sostituire il governatore filo-occidentale Volodymyr Zelensky con una specie di regime fantoccio filo-russo, lui vuole lo status neutrale dell’Ucraina. In realtà, lui non solo la vuole subordinata alla Russia; c’è di più : vuole in un certo senso sbarazzarsi dell’Ucraina come idea, intendo dire che quello che abbiamo visto nelle aree che la Russia occupa è una completa de-ucrainizzazione, quindi un divieto di uso della lingua, dei libri ucraini e dei simboli dello stato e così via. In realtà è un progetto fascista, e non lo dico con leggerezza. Lui pensa che l’Ucraina dovrebbe essere di nuovo una specie di provincia russa come lo era ai tempi imperiali. Ritengo che lui pensi di poter vincere, specialmente ora che Trump è tornato. Per questo Putin non ha mostrato alcuna volontà di scendere a compromessi.

Ci hai detto che Donald Trump vuole che la Russia vinca questa guerra, ma ciò metterà l’Ucraina sotto il controllo di Putin. Trump non vuole una fetta della torta, spartirsi il paese con la Russia?
Penso che vogliano avere una fetta della torta. Putin vorrebbe tutta la torta per sé, ma probabilmente quello che accadrà è che ci sarà una specie di accordo tra Washington e Mosca, ma l’accordo sarà in effetti la resa dell’Ucraina. Sarà una specie di accordo scritto a Mosca e quando Zelensky si rifiuterà di firmare l’accordo, ovviamente Trump darà la colpa all’Ucraina dicendo che il paese è ormai solo, isolato e che ora è un problema dell’Europa, visto che il presidente ucraino è stato troppo stupido per non accettare un grande, grande accordo. Sappiamo dove Trump e Putin vogliono arrivare ma questo non significa che l’Ucraina crollerà Voglio dire che il quadro è più complicato. Germania, Francia, Regno Unito, Paesi nordici i paesi baltici si affannano per sostenere l’Ucraina e per intensificare la produzione per la sua difesa, hanno deciso di aumentare l’assistenza economica e così via. Gli europei non possono compensare la perdita dell’America come alleato ma di certo non stanno abbandonando l’Ucraina. La situazione in prima linea è difficile. È soprattutto una guerra di droni. L’Ucraina produce un sacco di droni, ha prodotto più di un milione di droni l’anno scorso. I russi stanno avanzando lentamente, non a una grande velocità e stanno subendo enormi perdite e non credo che che ciò possa cambiare nell’immediato. Il fatto è che l’Ucraina fa affidamento su sistemi statunitensi avanzati come il sistema antiaereo Patriots per abbattere i missili balistici russi e e droni kamikaze, armi che sciamano sull’Ucraina ogni notte. Ne avevo uno sopra il mio hotel la scorsa notte a Kiev. Gli Stati Uniti hanno tagliato le forniture di armi e anche l’intelligence Questo significa che sempre più i missili russi potranno superare le difese ucraine e quindi ci saranno sempre più civili morti, più donne morte, più bambini morti, più distruzione delle infrastrutture, più rovina più dolore e in larga misura si puoi incolpare Donald Trump per questo.

Qual è la relazione speciale tra Donald Trump e Putin? Tu hai scritto un libro su questo tema.
Si, Collusion: è stato un best-seller nel 2017, numero uno nella classifica del New York Times e pubblicato anche in Italia con mia grande gioia. Ci sono prove convincenti che il Cremlino abbia coltivato e corteggiato Donald Trump per un lungo tempo, intendo dire che lo hanno spiato dalla fine degli anni ’70 quando sposò Ivana, la moglie originaria della Cecoslovacchia. Venne avvicinato almeno dal 1987 quando il KGB organizzò un viaggio per lui a Mosca per discutere di un hotel e Trump tornò esprimendo un nuovo interesse nell’entrare nella politica americana e diventare un giorno presidente. Ci sono legami finanziari, c’è il riciclaggio di denaro tramite proprietà di Trump, c’è ovviamente il soggiorno di Trump nel 2013 al Ritz Carlton Hotel di Mosca e c’è il rapporto Steele di Christopher Steele l’ex spia dell’MI6 che Trump ha respinto. Ma ora che siamo nel secondo mandato presidenziale di Trump potremmo discutere a lungo se Trump è una risorsa russa come alcuni hanno suggerito o un agente di influenza russo – che è leggermente diverso perché significa questo è qualcuno che in un certo senso aiuta inconsapevolmente la Russia – o, infine, solo un utile idiota, per usare la frase di Lenin. Tutte queste sono possibilità: qualunque sia la verità il fatto è che il modo in cui Donald Trump si è comportato nelle sei settimane da quando è tornato alla Casa Bianca, è andato a beneficio della Russia. Quello che sta facendo va ben oltre: sta stracciando 80 anni di relazioni transatlantiche con l’Europa e creando un nuovo un nuovo asse dove gli americani stanno votando all’Assemblea generale delle Nazioni Unite contro l’Europa con la Russia e con la Corea del Nord, ripeto l’America sta votando con la Corea del Nord in l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Tutto questo è straordinario, è senza precedenti, è surreale, è oscuro e inquietante ed è il comportamento di qualcuno che è come minimo ha una relazione molto stretta con Putin. Mettiamola così: penso che in qualche modo sia compromesso con i russi.

Torniamo all’Europa. L’intelligence di alcuni paesi europei ha presentato dei rapporti secondo cui la Russia potrebbe attaccare i paesi della NATO entro pochi anni. Cosa ne pensi?
Penso che accadrà ma dipende da come si definisce il termine attacco. Intendo dire che la Russia si vede già in guerra con l’Occidente. Ci sono stati sabotaggi in diversi paesi europei, cavi sottomarini nel Baltico tagliati da misteriose navi russe e cinese; stiamo vedendo che il Cremlino promuove attivamente l’estrema destra in Europa e nel Regno Unito nel tentativo di minare la democrazia dell’Europa. Questo tipo di comportamento ostile continuerà, ma lo scenario che penso sia più probabile è un altro: non che i carri armati russi entrino in Italia o in Francia, ma penso che Putin voglia fare un test che riguarda l’Articolo 5 del trattato di autodifesa della NATO (che rende automatico l’intervento della Alleanza quando uno degli stati membri è attaccato) inscenando alcuni incidenti nei Paesi Baltici per poi dare la colpa all’Occidente. Farà questo test per vedere la reazione in particolare dell’America. Vuole capire se gli americani rispondono. E se gli USA non rispondono, se Donald Trump, di fronte a una situazione del genere dovesse dire: non è un nostro problema, allora poi effettivamente Putin avrebbe la dimostrazione che la NATO non funziona più e che questa sarebbe una grande vittoria per lui. In questo momento, Putin ha le mani occupate in Ucraina ma credo che – finito il capitolo ucraino – ci possa una provocazione russa negli stati baltici entro i prossimi due anni.

  • Autore articolo
    Michele Migone
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 17/04 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-04-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 17/04 09:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-04-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 17/04/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 17-04-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 17/04/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-04-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 17/04/2025

    Massimo Alberti analizza il viaggio di Meloni da Trump tra le richieste degli industriali italiani e quelle statunitensi di "isolare la Cina". Silvia Francescon, Esperta Senior Politica Estera in ECCO, centro studi che si occupa di politiche ambientali, racconta il peso della lobby e degli interessi fossili sull'incontro Meloni-Trump. Paola Caridi, giornalista e scrittrice, racconta le ultime tragiche testimonianze da Gaza dove ci si aspetta di morire. Turismo spaziale per ricchi e satelliti abbandonati al loro destino, lo spazio nelle mani dei privati è già una pattumiera, ci vorrebbe un accordo internazionale mentre le scoperte del telescopio Webb stanno facendo scricchiolare le nostre conoscenze sulla nascita del mondo grazie alle galassie primordiali e a forme di vita microbiche scoperte in pianeti lontani come ci racconta l'astrofisico Fabio Peri Conservatore del Civico Planetario U. Hoepli di Milano.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 17-04-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 17/04/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 17-04-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 17/04/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 17-04-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di giovedì 17/04/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 17-04-2025

  • PlayStop

    Mitologia Popular di mercoledì 16/04/2025

    Mitologia Popular esplora e racconta il folclore e la cultura popolare brasiliana: da miti e leggende come Saci Pererê, Mula sem cabeça, Cuca alla storia di piatti tipici come la feijoada o la moqueca, passando per la letteratura, il carnevale, la storia delle città più famose e la musica, ovviamente. Conduce Loretta da Costa Perrone, brasiliana nata a Santos che, pur vivendo a Milano da anni, è rimasta molto connessa con le sue origini. È autrice del podcast Lendas con il quale ha vinto gli Italian Podcast Award per il secondo anno consecutivo.

    Mitologia Popular - 16-04-2025

  • PlayStop

    The Box di mercoledì 16/04/2025

    la sigla del programma è opera di FIMIANI & STUMP VALLEY La sigla è un vero e proprio viaggio nel cuore pulsante della notte. Ispirata ai primordi del suono Italo, Stump Valley e Fimiani della scuderia Toy Tonics, label berlinese di riferimento per il suono italo, disco e house, ci riportano a un'epoca di neon e inseguimenti in puro stile Miami Vice, un viaggio nella notte americana alla guida di una Ferrari bianca. INSTAGRAM @tommasotoma

    The Box - 16-04-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 16/04/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 16-04-2025

  • PlayStop

    Sapore Indie di mercoledì 16/04/2025

    Sapore Indie è la trasmissione per connettersi al presente e scoprire le novità più rilevanti della musica alternative internazionale. Tutti i mercoledì alle 21.30, con Dario Grande, un'ora di esplorazione tra le ultime uscite di artisti grandi e piccoli, storie di musica e vite underground. Per uscire dalla bolla dei soliti ascolti e sfuggire l’algoritmo, per orientarsi nel presente e scoprire il suono più rigenerante di oggi. ig: https://www.instagram.com/dar.grande/

    Sapore Indie - 16-04-2025

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 16/04/2025

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 20.30 alle 21.30. In studio, Gianluca Ruggieri ed Elena Mordiglia. In redazione, Sara Milanese e Marianna Usuelli.

    Il giusto clima - 16-04-2025

Adesso in diretta