
Non è questo il giorno, Today is not the day, è una poesia della scrittrice afroamericana Audre Lorde. Autodefinitasi “poeta guerriera nera, lesbica e femminista”, è una delle sei incredibili donne, artiste e attiviste che attraversano l’omonimo romanzo a fumetti scritto e disegnato da Josune Urrutia Asua. Con lei ci sono la ballerina e coreografa Susanna Halprin, Hannah Wilke e la sua cunt art, l’arte della vagina; la fotografa Jo Spence e il collettivo delle Hackney Flashers, la filosofa e scrittrice Susan Sontag e la ricercatrice scientifica e bioartista Beatriz da Costa. Tutte loro, autrice inclusa, nel corso della vita si sono confrontate con il cancro. Oltre a offrire uno sguardo sulle loro vite e le loro pratiche, questo graphic novel racconta come ciascuna di loro ha affrontato la malattia e la sofferenza. Integrandole, processandole e rielaborandole attraverso l’arte. Trasformando così le relazioni e i territori del cancro a livello individuale e collettivo.
Josune Urrutia Asua nasce a Bilbao nel 1976. Il giorno in cui scopre di avere un tumore alle ovaie non ha nemmeno 34 anni e suo padre è appena tornato a casa dopo essere stato operato di un tumore alla prostata. Nel suo processo di cura e guarigione si iscrive a un corso di illustrazione ed inizia a usare il disegno per riflettere sull’immagine di sé e della malattia, su quel momento in cui qualcosa si è spezzato. Ne nasceranno una serie di progetti artistici in ospedale, un breve dizionario illustrato del cancro e questo suo primo romanzo a fumetti, scritto durante una residenza artistica ad Angouleme. Nonostante il tema impegnativo, un linguaggio e una grafica realistici e diretti, è un’opera che si legge quasi con leggerezza. La determinazione, l’energia, la curiosità e la voglia di vivere delle protagoniste trasudano da ogni pagina, anche da quelle più difficili e dolorose. Anche la scelta di usare un disegno a matita e pochi colori, il bianco, il nero, il rosso e l’azzurro nelle loro sfumature che vanno dal grigio al rosa salmone, aggiunge dolcezza e delicatezza a un tratto preciso ed essenziale.
Il racconto si articola in capitoli che alternano la storia dell’autrice e un discorso metanarrativo, che racconta come, dove e perché nasce questo fumetto, a quella di ciascuna di queste sei donne e all’eredità che ci hanno lasciato. Narrate tutte in prima persona. Come a rompere la quarta parete e coinvolgere il lettore in quella rete di connessioni umane e artistiche che sono state così preziose per Urrutia Asua, dandole una spinta per andare avanti nei momenti più buoi del suo percorso di cura fisica e mentale.
La forza di questo romanzo è proprio questa: offrire una speranza, un invito a ricostruirsi e amarsi incondizionatamente, esorcizzando e catalizzando un’esperienza come quella del cancro attraverso dei modelli lontani dallo stigma che associamo alla malattia.
Non è questo il giorno. Di Josune Urrutia Asua. Traduzione di Antonia Mattiello. 240 pagine a colori, Becco Giallo, 23 euro.