
Questa volta, l’Italia si è schierata con l’Europa che si oppone a Trump e alle Nazioni Unite ha sostenuto le mozioni che hanno emendato la risoluzione filo russa degli Stati Uniti sulla guerra in Ucraina. Per una pace giusta e per il diritto all’integrità territoriale dell’Ucraina aggredita tre anni fa dalla Russia.
È l’Europa che prova a parlare con una voce sola, prova a reagire all’aggressività della Casa Bianca e batte un colpo all’assemblea dell’Onu. Meloni prova a mantenere la postura che ha tenuto venerdi scorso nel videomessaggio inviato alla convention repubblicana negli Stati Uniti. Amicizia con Trump, condivisione ideologica, ma rimanendo nel campo europeo filo ucraino.
Pesa la vittoria del conservatore Merz in Germania il quale ha subito parlato di necessità di una indipendenza europea. I principali paesi europei stanno tenendo il punto e il governo italiano si allinea. Anche perché, se si ritrovasse isolato in Europa, perderebbe la solidarietà proprio quando la guerra commerciale annunciata da Washington rischia di farci molto male.
Nell’incertezza degli eventi, ora che il mondo occidentale è sovvertito da Trump, meglio rimanere allineati e coperti. Anche dopo il G7 la Presidente del Consiglio ha rilasciato una dichiarazione filo ucraina. Senza scendere in dettagli. La differenza con Francia, Germania o Regno Unito sta in questa genericità. Londra impone altre sanzioni alla Russia e con Parigi prepara un contingente militare per quando dovesse arrivare il cessate il fuoco. Berlino da domenica parla una lingua molto più risoluta verso Washington. Il governo italiano ha Salvini al suo interno che fa l’opposizione interna e settori di Fratelli d’Italia riluttanti. Fino a che si tratta di firmare mozioni c’è. Dopo, si vedrà.