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La partenza del Crociato meglio noto come Il Prode Anselmo, è un poemetto eroicomico di Giovanni Visconti Venosta (1856). Ebbe un grande successo tra le celebri poesie goliardiche. L’opera ha avuto molte edizioni anche illustrate ed è entrata nell’immaginario popolare come esempio delle gesta d’un guerriero che parte per una crociata mettendo a dura prova capacità reali ed ambizioni personali. Il Prode Anselmo viene in mente leggendo le manovre – se son vere – di Giuseppe Conte per accreditarsi con Donald Trump.
Passa un giorno, passa l’altro
Torna vispo il bel Giuseppi
Sempre attivo e molto scaltro
Del governo scala i greppi.
Cinque Stelle va alla testa
Della lotta pacifista,
Vuol contendere la festa
All’amico suo leghista,
Al Matteo che del Cremlino
E di Trump fu estimatore,
Verde, social, cagnolino
Con lo zar e il costruttore.
Ma Giuseppi è più ambizioso,
Due piccion con una fava
Vuole prendere orgoglioso:
Dir che Giorgia è solo schiava
Dell’ucraino presidente,
Gli ha mandato bombe a mano
Con sostegno sempre ardente
Compiacendo quel villano!
Giorgia sia dimissionata
Perché volle fare guerra,
Dal palazzo licenziata
Via dai grandi della terra.
Se degli USA il nuovo re
Sull’Italia vuol contare
Un amico vero c’è:
Giuseppi è lì per governare.
Lui del popolo avvocato
Sa giostrare nelle danze,
Disponibil, preparato
Sa guidar le maestranze.
Giallo verde e giallo rosso,
Poi con Draghi nel governo,
Non può essere rimosso,
È Giuseppi il vero perno.
Resta Elly un po’ stordita;
Progettava il campo largo,
Su Giuseppi dir fu udita
«Di sinistra lo cospargo!».
Non s’è accorta la tapina:
Il Cinque Stelle segretario
Dalla sera alla mattina
Cambia vita e abbecedario.
Passa un giorno, passa l’altro,
Il Giuseppi torna in pista
Sempre attivo, sempre scaltro
Oggi è in orbita trumpista.