![Tregua a rischio (Gaza)](https://www.radiopopolare.it/wp-content/uploads/2025/02/1920x1080173.jpg)
Questo pomeriggio il gruppo palestinese ha annunciato la sospensione, fino a prossimo avviso, del rilascio degli ostaggi israeliani. Il prossimo scambio con i detenuti palestinesi era previsto per sabato.
Hamas ha accusato Israele di non aver rispettato la tregua. Nello specifico: di aver limitato il ritorno dei civili nel nord di Gaza, di aver fatto delle vittime nonostante la tregua, e di aver rallentato l’ingresso di aiuti umanitari.
Israele ha risposto che non è vero. E il ministro della difesa, Katz ha fatto sapere di aver messo le forze armate in stato di massima allerta.
La prima fase della tregua è cominciata il 19 gennaio. Dovrebbe durare 42 giorni, quindi fino ai primi di marzo. Prevede il rilascio di 33 ostaggi, dei quali ne sono stati liberati finora 19, in cambio di diverse centinaia di detenuti palestinesi.
Hamas ha accusato Israele di non aver rispettato la tregua. Nello specifico: di aver limitato il ritorno dei civili nel nord di Gaza, di aver fatto delle vittime nonostante la tregua, e di aver rallentato l’ingresso di aiuti umanitari.
Israele ha risposto che non è vero. E il ministro della difesa, Katz ha fatto sapere di aver messo le forze armate in stato di massima allerta.
La prima fase della tregua è cominciata il 19 gennaio. Dovrebbe durare 42 giorni, quindi fino ai primi di marzo. Prevede il rilascio di 33 ostaggi, dei quali ne sono stati liberati finora 19, in cambio di diverse centinaia di detenuti palestinesi.
Da alcuni giorni sono ripresi i negoziati per decidere cosa fare nella seconda fase, che dovrebbe portare alla fine definitiva del conflitto, ma non hanno fatto passi in avanti. Anzi, proprio oggi alcune dichiarazioni hanno fatto capire che in sostanza la trattativa non è mai partita sul serio.
Netanyahu sta parlando con i vertici militari. Domattina, anticipandolo, riunirà il gabinetto per la sicurezza.
Dall’estrema destra israeliana è arrivato il solito appello a riprendere subito la guerra.
Le famiglie degli ostaggi stanno invece protestando contro il governo. Hanno anche bloccato delle strade.
Netanyahu sta parlando con i vertici militari. Domattina, anticipandolo, riunirà il gabinetto per la sicurezza.
Dall’estrema destra israeliana è arrivato il solito appello a riprendere subito la guerra.
Le famiglie degli ostaggi stanno invece protestando contro il governo. Hanno anche bloccato delle strade.
Situazione fluida e tregua a rischio…L’approccio di Trump alla guerra a Gaza non sta aiutando, anzi, è ormai uno dei fattori che stanno minando la tregua.
Nelle ultime ore Fox News ha anticipato un passaggio – proprio sul Medio Oriente – della seconda parte di un’intervista con il presidente americano che andrà in onda più tardi.
Trump sta poco alla volta rendendo pubblico quello che pare essere il suo piano per Gaza. Pare perché sappiamo quanto sia imprevedibile e indecifrabile.
Nelle ultime ore Fox News ha anticipato un passaggio – proprio sul Medio Oriente – della seconda parte di un’intervista con il presidente americano che andrà in onda più tardi.
Trump sta poco alla volta rendendo pubblico quello che pare essere il suo piano per Gaza. Pare perché sappiamo quanto sia imprevedibile e indecifrabile.
Comunque gli elementi sono: lo spostamento dei palestinesi della Striscia – che quasi tutti tranne Israele hanno condannato – ma anche l’acquisto di quel territorio da parte degli Stati Uniti e il fatto che una volta spostati gli abitanti di Gaza non ci possano fare ritorno. Quest’ultimo elemento contraddice quanto detto recentemente dai portavoce della Casa Bianca e dal segretario di stato Marco Rubio.
Non è chiaro quanto questo sia parte di un piano preciso per arrivare sul serio allo spostamento dei palestinesi di Gaza – che sarebbe pulizia etnica – in accordo con Netanyahu. L’obiettivo politico, che il governo israeliano condivide, è sicuramente l’eliminazione di Hamas, che poco fa ha precisato come le dichiarazioni di Trump stiano cambiando le carte in tavola. Alla base della tregua ricordiamo c’è un piano della precedente amministrazione americana, quella di Biden.
Domani Trump dovrebbe incontrare il re di Giordania e poi nei giorni successivi dovrebbe parlare con l’egiziano al-Sisi e il saudita Bin Salman. Giordania ed Egitto sono i paesi indicati finora per ospitare i palestinesi di Gaza. Riad è il principale attore arabo in Medio Oriente.
Non è chiaro quanto questo sia parte di un piano preciso per arrivare sul serio allo spostamento dei palestinesi di Gaza – che sarebbe pulizia etnica – in accordo con Netanyahu. L’obiettivo politico, che il governo israeliano condivide, è sicuramente l’eliminazione di Hamas, che poco fa ha precisato come le dichiarazioni di Trump stiano cambiando le carte in tavola. Alla base della tregua ricordiamo c’è un piano della precedente amministrazione americana, quella di Biden.
Domani Trump dovrebbe incontrare il re di Giordania e poi nei giorni successivi dovrebbe parlare con l’egiziano al-Sisi e il saudita Bin Salman. Giordania ed Egitto sono i paesi indicati finora per ospitare i palestinesi di Gaza. Riad è il principale attore arabo in Medio Oriente.