È stata una giornata campale per chi doveva viaggiare in treno. Decine di cancellazioni, ore di ritardo. Una replica del 2 ottobre, quando il guasto partì da una cabina elettrica a Roma. Questa volta il problema è stato a Milano: nei pressi della stazione centrale, verso le 7 di questa mattina, un treno ha urtato i cavi elettrici aerei, un secondo treno li ha strappati via. In pochi minuti, a cascata, sono cominciati i blocchi delle linee. E da Milano, in breve, a ricaduta su mezza Italia. A metà mattina le scene alla stazione centrale erano di centinaia e centinaia di persone che non sapevano cosa fare, mentre i tabelloni riportavano la scritta: cancellato. O di treni in ritardo anche oltre oltre due ore. E Trenitalia che dichiarava: “Se potete, non mettetevi in viaggio”.
La circolazione ferroviaria – riparato il danno ai cavi – è lentamente tornata a funzionare nel corso della giornata, anche se per smaltire i ritardi ci sono volute ore e ore. In tutto questo, il ministro dei trasporti Salvini diventava bersaglio di attacchi delle opposizioni. E se il 2 ottobre – ricorderete – la sua difesa fu il famigerato “chiodo” piantato, non si sa bene da chi, dove non doveva essere piantato, questa volta Salvini è stato zitto. Ha schierato il suo partito: maggiorenti e parlamentari leghisti a dire che Salvini lavora alacremente al miglioramento dei trasporti – 14 ore al giorno per il suo vice Andrea Crippa – che in Italia non funzionano da decenni per colpa di chi è venuto prima.
Tutti i big del centrosinistra lo hanno definito “inadeguato” e hanno rimarcato come la sua intenzione sia di tornare a fare il ministro dell’Interno, pensando – ha detto Elly Schlein – ai suoi spostamenti più che a quelli degli italiani. Ma poi c’è anche un tema di risorse, anche nelle infrastrutture, se le si vuol far funzionare. Giuseppe Conte ha ricordato i 15 miliardi messi nel Ponte sullo Stretto. Antonio Misiani è il responsabile infrastrutture della segreteria del Partito Democratico.
I sindacati dei trasporti – che con Salvini sono in costante braccio di ferro per le precettazioni degli scioperi – rilanciano: un incidente può capitare, certo. Ma non ci sono solo quelli eclatanti, come oggi. Ce ne sono ogni giorno: e il motivo è la carenza di una efficace manutenzione e gestione delle linee. Antonio Albrizio è il segretario generale della Uil Trasporti della Lombardia.