Domenica a Milano ci sarà il congresso della Lega Lombarda. Con l’annuncio del ritiro dalla corsa alla segreteria di Luca Toccalini, resta in campo solo il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo. Gli sherpa di Salvini hanno lavorato sotto traccia per arrivare all’obiettivo e, anche se in extremis, ce l’hanno fatta. Per la segreteria della Lega Lombarda c’è un candidato unico, e domenica verrà eletto per acclamazione.
Il ritiro di Luca Toccalini, “passo di lato” come lo ha chiamato il diretto interessato, lascia la strada spianata all’elezione di Massimiliano Romeo. La scorsa settimana a farsi da parte era stato il terzo incomodo nella sfida lombarda, Cristian Invernizzi, militante bergamasco critico con la segreteria federale, tanto da aver firmato, la scorsa primavera, una lettera di protesta contro la candidatura alle elezioni europee di Roberto Vannacci.
L’elezione di Romeo è quindi cosa fatta, e tra l’altro era comunque abbastanza scontata, visti i numeri che il capogruppo al Senato ha a sua disposizione tra i delegati al congresso. Carriera ultratrentennale nel movimento, Romeo da oltre un anno sta battendo il territorio lombardo per recuperare quella consonanza con la base che stava via via scemando, a causa del malessere dei militanti storici per la linea politica nazionalista/sovranista salviniana. La sua ormai certa elezione non è comunque una sconfitta per Salvini.
Toccalini avrebbe sicuramente impersonificato in tutto e per tutto la politica salviniana, ma Romeo, pur con qualche distinguo rispetto al leader, non può certo essere definito un antisalviniano. Piuttosto, una figura capace di compromesso, che proverà a fare sintesi tra le varie anime del partito. Salvini così, a una settimana ormai dalla sentenza nel processo Open Arms di Palermo, potrà sbandierare una apparente unità del partito. In un momento in cui, unito, proprio non lo è.