Rendo testimonianza a Eugenio Borgna: è debito personale e per la comunità di Radio Popolare con cui mi ritrovo ogni settimana. Lo psichiatra e scrittore più volte ha dialogato coi testi di questa rubrica. Guerra in Ucraina, 25 aprile, Medio Oriente son stati alcuni spunti che l’han coinvolto nella necessità di cogliere l’insieme: «gli aspetti umani, psicologici ed etici delle giornate che stiamo vivendo». Credo di rendere un servizio nel condividere qui l’essenza di scambi da stupore per naturalezza, profondità, puntualità, rigore. La «passione della speranza» è stato un punto d’incontro tra più sentiti e ricorrenti. Speranza che dischiude «orizzonti»; speranza spes contra spem secondo la famosa frase di San Paolo; speranza nonostante quanto accade intorno che porta individui e comunità alla depressione (parola che a Borgna non piaceva; preferiva “melanconia”: rendeva meglio l’idea – lo disse al Corriere – d’«una ferita dello spirito generata da ambiente e persone»). Poi il ritrovarsi nel «cogliere l’invisibile e l’indicibile della vita»: il “mistero” (espressione che Borgna ha associato più volte a Bonhoeffer teologo protestante che Hitler fece uccidere alla vigilia della fine della guerra); nell’esercizio dell’«intelligenza della mente e del cuore»; nella «partecipata emozione» di rimandi a «intuizioni non comuni», all’«originalità e alla profondità» delle riflessioni che nell’esercizio dell’umana amicizia son capaci di «allargare le aree delle conoscenze». Grazie agli scambi via blog m’è venuto naturale di sottoporre i miei haiku de I rododendri e le genziane a Borgna: in lui era indissolubile il legame tra cura della psiche, poesia, vita. La risposta: una mail da emozione; poi il via alla pubblicazione del testo a suggello del volume. «Nutrimento dell’anima», frase con cui ha salutato il mio esperimento, è stato in realtà lui, Borgna, per tutti noi. Uomo libero, maestro (parola che non amava) d’umanità e d’una professione fatta di riferimenti filosofici, storici, culturali, poetici che danno al terapeuta senso del limite, stimolano ascolto, creatività, bellezza, suscitano empatia, sono realtà dell’anima: sono Borgna! Un dono unico, preziosissimo.
Borgna: la cura è un uomo libero
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Autore articolo
Marco Garzonio