In Siria continua l’avanzata delle milizie jihadiste sostenute dalla Turchia: dopo giorni di scontri con l’esercito governativo e le altre forze a sostegno del regime di Damasco, i ribelli hanno conquistato Hama, quarta città del paese.
Il ministero della difesa siriano ha confermato la perdita della città, ma ha anche assicurato che le forze lealiste si sono riposizionate fuori Hama, pronte a cercare di riconquistarla. Per il regime del presidente Bashar al Assad questo però è un altro duro colpo: oltre ad essere in una posizione strategica, la città di Hama ha un altissimo valore simbolico e politico, come ci spiega Guido Olimpio, giornalista del Corriere della Sera esperto di strategia militare
Dalle città sotto il controllo delle milizie di Taharir al Sham continua intanto la fuga dei civili: secondo le agenzie dell’Onu gli sfollati nel nordovest della Siria sono già più di 280mila.
Alla luce della nuova conquista dei ribelli, il presidente turco Erdogan ha mandato un chiaro messaggio al siriano Assad: “deve trovare urgentemente una soluzione politica”. La Turchia guarda al conflitto siriano soprattutto per portare avanti la sua guerra contro i curdi.
Francesco Strazzari, docente di Relazioni internazionali alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: