“Sono solo schermaglie”, dice Giorgia Meloni nel pomeriggio, tentando di ironizzare su ciò che è accaduto, “se è stato trovato un accordo in Libano, lo troviamo anche per la Rai”, ridimensionando una spaccatura che non sembra portare niente di buono per il governo e la maggioranza.
Tra Lega e Forza Italia non si tratta solo di un inciampo da poco, sono sempre più numerosi i casi di divisione su questioni importanti, a cominciare dal fatto che Forza Italia dopo i voti delle ultime amministrative aspira ad essere la seconda forza di maggioranza e Matteo Salvini non ammetterà mai questa sconfitta e retrocessione.
Oggi per ben due volte la maggioranza è andata sotto sul decreto fiscale, sempre a causa di veti incrociati di Lega e Forza Italia, il caso più eclatante naturalmente riguarda il canone Rai, non solo perché è una bandiera della Lega, che ora userà non solo contro i forzisti ma soprattutto contro Giorgia Meloni, ma anche perché dietro il no di Tajani si staglia la famiglia Berlusconi e la freddezza con la quale Marina e Pier Silvio giudicano le mosse del governo.
Ci sono interessi da difendere e la riduzione del canone Rai avrebbe costretto la Tv pubblica ad occupare un maggior mercato pubblicitario a danno di Mediaset, poi probabilmente scotta ancora il mancato voto di Meloni a Von der Leyen, anche se ora c’è stato un riavvicinamento da parte di Meloni a Bruxelles con la nomina di Fitto a Commissario europeo.
Ma tra Tajani e Salvini sono molti e forse anche troppi i motivi di scontro, dall’autonomia alla proposta sulla cittadinanza, un continuo alzare il livello da parte di Forza Italia su alcuni temi che indispettiscono Salvini e producono sospetti a Meloni.
E i prossimi mesi saranno densi di appuntamenti, gli emendamenti sulla manovra economica, la riforma della giustizia e poi il possibile rimpasto per sostituire Raffaele Fitto, poltrona a cui Forza Italia forse aspira.