La camera ardente è aperta il 12 novembre fino alle 17.00 presso la casa funeraria San Siro in via Corelli 120 a Milano. I funerali si terranno venerdì 15 novembre alle ore 14.30 presso la casa funeraria San Siro in via Corelli 120.
12 dicembre 1969, Giuseppe Pinelli viene accompagnato in Questura in relazione alla bomba di Piazza Fontana. Il depistaggio per incolpare gli anarchici è già partito. Aveva salutato sua moglie Licia poche ore prima sulle scale di casa loro, lei lo aveva inseguito per fargli mettere il cappotto, Pino era scappato via ridendo.
Da quel giorno Licia Rognini è stata maltrattata e offesa dallo Stato italiano, che le ha negato giustizia per l’uccisione di suo marito e ha cercato di fiaccare la sua battaglia per la verità. Un parziale, tardivo ma importante risarcimento è arrivato 40 anni dopo, quando il Presidente Napolitano ha definito ‘vittima’ Giuseppe Pinelli e ha ammesso le ingiustizie reiterate dallo Stato.
Licia non ha mai mollato, neanche quando ha passato il testimone degli impegni pubblici alle figlie Claudia e Silvia. L’ultima battaglia l’ha fatta pochi mesi fa contro l’ex Questore Achille Serra, che aveva avuto il fegato di dire in TV che Pinelli si era suicidato.
Radio Popolare è stata sempre al fianco di Licia, grazie all’impegno di Piero Scaramucci. Ed è stata l’ultima a ospitare la sua voce, nel 50esimo anniversario della strage di cui fu ingiustamente incolpato Pino. È stato un onore per tutti e tutte noi far parte di quella storia quasi soltanto sua. In quel “quasi”, che sta nel titolo del libro di Licia con Piero, sta il senso dell’impegno di Radio Popolare, che oggi abbraccia con affetto e stima Silvia, Claudia e le loro famiglie.