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Cosa sappiamo della ragazza iraniana arrestata per essersi spogliata in pubblico

protesta studentessa iraniana

Sui social di tutto il mondo sta circolando un video che mostra una ragazza senza vestiti, con addosso solo mutande e reggiseno, in mezzo ad alcuni passanti. Il video è stato girato sabato 2 novembre da un’aula dell’università Azad di Teheran. Le cause dietro alla scelta della ragazza di spogliarsi, però, non sono ancora chiare.

Dalla morte di Mahsa Amini, il 16 settembre del 2022, in Iran si sono innescate le proteste più significative degli ultimi 40 anni. Solo nel 2023 ci sono state oltre 4.500 manifestazioni, 639 persone uccise e più di 23mila arresti, in 79 casi di minori. Ma questa volta le motivazioni della scelta di una ragazza di spogliarsi di fronte agli agenti di sicurezza di un’università non sono così chiare. I fatti risalgono a sabato 2 novembre: la donna si trovava fuori dall’Università Azad di Teheran. Nei video che hanno fatto il giro dei social si vede la ragazza con addosso solo mutande e reggiseno. Ma dei momenti precedenti a quello ripreso mancano testimonianze. E così è difficile chiarire se si tratta di un atto di protesta, come tanti a cui abbiamo assistito dal 16 settembre del 2022. O di un’azione indipendente legata ad altre dinamiche a noi sconosciute. La narrazione prevalente sui social collega questa azione alle tante proteste contro l’hijab obbligatorio. Si dice che la ragazza iraniana si sia spogliata davanti a tutti dopo aver subito le violenze delle forze di sicurezza paramilitari Basij. Secondo la newsletter Amirkabir, gestita da un movimento studentesco iraniano, la ragazza è stata aggredita e strattonata dagli agenti perché indossava in maniera sbagliata l’hijab. Ma due studenti dell’università hanno idee diverse sull’accaduto. I due testimoni hanno detto di aver visto la ragazza entrare in aula durante una lezione con un cellulare in mano: secondo loro la ragazza stava girando dei video agli studenti, dicendo di essere venuta a salvarli. Un docente a quel punto avrebbe chiesto ai due studenti di parlare con la ragazza per capire le sue intenzioni, ma i due hanno raccontato che, quando si sono avvicinati alla donna, lei ha iniziato a urlare. I due testimoni l’hanno poi vista in un secondo momento in cortile, quando già si era spogliata. Non hanno quindi assistito ai momenti precedenti che hanno portato alla scelta della ragazza di spogliarsi. Il responsabile dell’università ha negato le accuse di violenza e ha detto che la ragazza iraniana soffre di disturbi psicologici. Secondo i media iraniani, la donna è stata trasferita presso un centro medico. Come spesso accade quando le notizie arrivano dall’Iran, però, bisogna fare attenzione a quel che viene riportato: è sempre difficile avere informazioni affidabili su un Paese che si trova al 176esimo posto su 180 per libertà di stampa. Ed è già capitato in passato che venissero colpevolizzate le ragazze vittime di violenza utilizzando disturbi mentali inventati. E comunque, oltre alle cause dietro al gesto in sé, quello che davvero conta è che l’ultima volta in cui è stata vista la ragazza è stata quando le forze di polizia l’hanno caricata bruscamente sulla loro auto. Per il momento non si sa nulla delle sue condizioni. La speranza è che la sua storia non finisca come quella di tante altre ragazze iraniane negli ultimi anni.

(di Elena Brizzi)

foto | Masih Alinejad

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    Redazione
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    1) Medio oriente, Israele continua a bombardare il nord della striscia di Gaza. Anche l’ultimo ospedale funzionante della zona è ormai quasi completamente distrutto, mentre i raid continuano a colpirlo. Intanto il premier israeliano Netanyahu rischia di essere coinvolto nell’ennesimo caso giudiziario. (Emanuele Valenti, Paolo Pezzati - Oxfam Italia) 2) Stati Uniti, le 24 ore prima del voto. Domani gli americani sceglieranno chi sarà il prossimo presidente. I sondaggi mostrano uno scenario profondamente in bilico, mentre gli ultimi comizi dei candidati delineano l’aspetto che il paese avrà per i prossimi 4 anni. (Roberto Festa) 3) Francia, inizia oggi il processo per l’omicidio di Samuel Paty, il professore decapitato da un fondamentalista islamico nel 2020. (Francesco Giorgini) 4) Iran, cosa sappiamo del video della ragazza che si spoglia in pubblico all’università di Teheran che ha fatto il giro del mondo. (Elena Brizzi) 5) E’ morto Quincy Jones, un gigante della musica del 900 che ha saputo adattarsi ai tempi restando sempre rilevante. (Matteo Villaci, Tommaso Colliva)

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    Poveri ma belli di lunedì 04/11/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    A Milano gli arresti per violenze contro le donne aumentano del 64%

    Aumentano le denunce e le sentenze dei processi per reati di violenza di genere. Nell’ultimo anno, il tribunale di Milano ha visto una crescita significativa sotto questi due punti di vista, segnali di un percorso di sensibilizzazione che, nonostante le difficoltà, almeno tra le donne e tra i magistrati va avanti. Aumenta soprattutto il numero delle misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari per reati di questo tipo. Dalle 758 del 2023 si è passati alle 1246 del 2024: il 64% in più in un anno. I problemi principali restano la durata eccessiva dei procedimenti (spesso un anno non basta per arrivare a dibattimento, un elemento che aggrava la sofferenza delle vittime) e il fatto che la maggior parte dei condannati (oltre il 58%) sono ragazzi e uomini di età compresa tra i 18 e i 41 anni: segno che la violenza patriarcale è forte soprattutto tra i giovani. La maggioranza delle vittime sono donne nella fascia 26-35 anni, le minorenni che denunciano violenze di genere sono il 46% in più rispetto a un anno fa. Ne abbiamo parlato con Fabio Roia, magistrato e presidente del tribunale di Milano.

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    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana, dal lunedì al giovedì, approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

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    Arrembaggio alla cultura: Giuli toglie di mezzo quattro direttori di grandi musei

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