Hai 24 anni. Poco più di due mesi fai hai vinto i campionati agli europei sui 5000 e sui 10000 metri in atletica leggera. Ma erano gli Europei.
Alle Olimpiadi la musica cambia: ti scontri contro una pattuglia di atlete keniane, etiopi ed eritree che da 20 anni dominano la disciplina. Insomma le speranze sono poche ma fai una gara strepitosa. Con un intelligenza tattica e una forza incredibile stai attaccata alla testa. Dai tutto e arrivi quarta. Bene, anzi benissimo. Perché, come ha detto Benedetta Pilato nel nuoto, si può e si deve essere contenti anche per un quarto posto.
Poi mentre stai lasciando la postazione delle interviste televisive post-gara ti avvisano che una delle tre che avevi davanti è stata squalificata per una spinta irregolare durante la gara. E lì ti crolla tutto. Il quarto posto diventa una medaglia. La medaglia di bronzo alle Olimpiadi. Il sogno della vita. Questo è il riassunto della gara di ieri di Nadia Battocletti, trentina di Cles, sui 5000 metri. Un vortice di emozioni che però non era finito lì.
A tarda sera il ricorso della nazionale del Kenya viene accolto e l’argento torna al collo di Faith Kipyegon. Nadia Battocletti è quarta e sfuma il bronzo. Ma la prestazione, grandiosa, resta. Poteva essere la 26esima medaglia dell’Italia alle Olimpiadi in una giornata in cui erano già arrivati due medaglie d’oro nel tiro sportivo misto con Diana Bacosi e Gabriele Rossetti e nella ginnastica artistica con Alice D’Amato alla trave e un bronzo sempre alla trave con Manila Esposito.
In testa al medagliere torna la Cina con 21 ori davanti agli Stati Uniti 20 e all’Australia che sorpassa la Francia con 13.
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