La gara dei 100 metri nell’atletica leggera è la gara iconica per definizione alle Olimpiadi.
È quella che si ricorda sempre. Anche ad anni di distanza.
Nelle ultime edizioni, a dire il vero, ci hanno pensato prima Usain Bolt, che ne ha vinte tre di seguito (Pechino, Londra e Rio) e poi il sorprendente Marcell Jacobs che ha vinto a Tokyo a renderci facile il ricordo. Ma come dimenticare il Jesse Owens di Berlino 1936, il sovietico Valery Borzov di Monaco 1972 o il Carl Lewis della doppietta Los Angeles 1984 Seul 1988?
Ieri sera abbiamo assistito alla finale dei 100 metri più veloci della storia. Tutti i concorrenti sotto i 9”91 centesimi. L’ha spuntata al millesimo lo statunitense Noah Lyles, però il Giamaicano Kishane Thompson, secondo, questa medaglia gliel’ha fatta sudare. Entrambi hanno fatto lo stesso tempo 9”79 e sono stati separati da solo 5 millesimi. Bene l’italiano Marcell Jacobs, quinto, con la sua migliore prestazione stagionale.
Nella giornata sono arrivate 3 medaglie pesanti all’Italia. Lo storico primo oro del tennis con il doppio femminile Paolini-Errani, l’usato ultra-sicuro Gregorio Paltrinieri argento nei 1500 stile libero e il rassicurante argento della squadra di fioretto maschile.
Detto che Djokovic ha battuto nella finale del tennis il giovane spagnolo Alcaraz in due set e ha conquistato il Golden Slam, ossia aver vinto i 4 tornei dello Slam oltre alle Olimpiadi, veniamo al medagliere che vede il sorpasso degli Stati Uniti, 19 ori, sulla Cina con la Francia al terzo posto. Italia sempre ottava con 22 medaglie: 7 ori, 10 argenti e 5 bronzi.
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