A pensarci bene nello sport raramente si trovano esempi di crudeltà simili a quelli generati alle Olimpiadi. 4 anni di preparazione, di allenamenti, di rinunce, di sacrifici per una gara che può sfuggire per un nonnulla. E ieri ci sono stati ben due esempi di come lo sport sappia essere drammatico nei suoi eventi.
Il primo è arrivato dal nuoto dove Benedetta Pilato, diciannovenne di Taranto, ha perso la medaglia nei 100 rana per un centesimo di secondo. Un entità di tempo, il centesimo, che è anche difficile identificare con qualsiasi azione umana. 4° posto, ma lei l’ha presa comunque bene dicendo che era il giorno più bello della sua vita.
Secondo esempio. Filippo Macchi arriva all’ultima stoccata contro l’atleta di Hong Kong Cheung nella finale per l’oro del fioretto maschile. I due colpiscono in simultanea più volte. Gli arbitri controllano al monitor e annullano le stoccate. Poi arriva quella decisiva per Cheung fra le polemiche dei tecnici italiani contro i giudici. Macchi resta diversi minuti immobile seduto sulla pedana. Non ci crede. Non si capacità di quanto sia successo. Per lui è argento ma comunque prevale il dispiacere per l’oro mancato. Oro che invece ha vinto Thomas Ceccon nei 100 dorso con una gara condotta perfettamente e vinta nell’ultima parte della vasca di ritorno.
Polemiche ancora dal judo dove Manuel Lombardi è uscito sconfitto nella finale per il bronzo della categorie 73 kg. Bene Jasmine Paolini che ha passato il turno nel tennis male invece la pallanuoto femminile che ha perso 9-8 contro la Francia e si è complicata la qualificazione.
Il Giappone resta in testa al medagliere con 6 ori, 2 argenti e 4 bronzi davanti a Francia e Cina. L’Italia è ottava con 2 ori 3 argenti e 3 bronzi.
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