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L’Autonomia differenziata è legge, la morte del bracciante agricolo Satnam Singh e le altre notizie della giornata

Camera dei Deputati - Legge Zan

Il racconto della giornata di mercoledì 19 giugno 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. L’Autonomia differenziata delle Regioni è stata approvata stanotte durante una seduta fiume e oggi le opposizioni hanno iniziato a muoversi per il referendum abrogativo. È morto stamattina a Roma, dove era stato portato in elicottero in condizioni disperate, Satnam Singh, il bracciante agricolo abbandonato lunedì dai datori di lavoro in mezzo alla strada con un arto amputato da un avvolgiplastica trainato da un trattore. Italia, Francia e altri 5 paesi europei sono da oggi sotto procedura per deficit eccessivo aperta dalla Commissione Europea. L’Egitto continua a fare ostruzionismo sul processo Regeni.

L’Autonomia differenziata delle Regioni è legge e le opposizioni puntano al referendum abrogativo

(di Anna Bredice)

Se ieri a Piazza Santi Apostoli c’era già un pezzo importante delle opposizioni, oggi con la legge dell’Autonomia differenziata approvata durante una seduta fiume e di notte, lo schieramento per il referendum abrogativo è diventato ancora più ampio: al Partito Democratico, Cinque Stelle, AVS, Più Europa, si sono aggiunti anche Italia Viva e Azione. Tutti i partiti, ad eccezione della destra, si attiveranno per un referendum comunque delicato, perché sarà indispensabile raggiungere il quorum perché passi. Anche la Cei, la Conferenza episcopale che già aveva criticato la legge, oggi con il cardinale Zuppi ribadisce il suo giudizio. “Non ci hanno preso sul serio”, ha detto. L’opposizione conta naturalmente sulle regioni del Sud che un segnale alla maggioranza lo avevano inviato già con il voto delle europee: sono contrarie a questa legge che spaccherà l’Italia perché rischia di rendere più facile curarsi al Nord e abbandonare la sanità al Sud, piuttosto che pagare di più gli insegnanti al Nord che al Sud. E alle Regioni e agli enti locali da tempo già schierati contro l’Autonomia differenziata si aggiungerà il dissenso, se non proprio l’opposizione, degli amministratori della destra al Sud. Per il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto di Forza Italia, questa legge è stata un errore del centrodestra perché il governo ha avuto molta fretta, il rischio è di perdere il consenso degli elettori di Forza Italia e di Fratelli d’Italia pur di regalare a Salvini la sua bandiera. Un dissenso che si è espresso anche nei voti alla Camera dei deputati, alcuni deputati di Forza Italia non hanno partecipato al voto e lo hanno spiegato. Tra questi Francesco Cannizzaro:


 

Deficit eccessivo, l’UE apre procedura di infrazione per l’Italia

Italia, Francia e altri 5 paesi europei sono da oggi sotto procedura per deficit eccessivo aperta dalla Commissione Europea. Per il governo italiano si tratta di una decisione prevista che avrà però un peso sulla prossima manovra economica. Tutta la procedura verrà gestita dalla prossima Commissione europea. Questo rende ancora più importante – per Giorgia Meloni – la partita per le nomine in Europa.

(di Alessandro Principe)

Ci sono poche risorse per fare qualsiasi cosa. La procedura di infrazione della Commissione europea aggrava una situazione che in questi mesi si sta consolidando. L’Italia ha chiuso il 2023 con un deficit del 7.4%. Il parametro europeo resta del 3% del Pil anche nel Nuovo patto di stabilità. La correzione richiesta per rientrare dal troppo deficit sarà dello 0,5% del Pil ogni anno: si tratta di circa 10-12 miliardi di euro. Questi soldi vanno già messi nel conto della prossima manovra. Ma proprio oggi è stato pubblicato il rapporto annuale dell’Ufficio parlamentare di bilancio. Certifica che a politiche invariate – cioè lasciando tutto fermo così, con le misure attuali e le spese che non si possono toccare – il governo parte da circa 20 miliardi necessari. La prossima manovra economica quindi parte da 30-32 miliardi di euro già impegnati. Non facile per il ministro Giorgetti gestire le richieste dei partiti. A Bruxelles una possibilità di manovra ci potrebbe essere: il Nuovo Patto infatti prevede che venga concordato un percorso di aggiustamento dei conti: possono essere allungati i tempi, tolte delle spese, valutate delle riforme. E’ chiaro che c’è un buon margine di discrezionalità e quindi di peso politico nella nuova Commissione che gestirà tutta la procedura. Per Meloni avere un commissario di peso sarebbe cruciale. E più in generale il peso che potrà avere nel nuovo assetto delle istituzioni europee.
 

È morto Satnam Singh, il bracciante agricolo abbandonato in strada dai datori di lavoro in gravi condizioni

Per i sindacati la sua è una “morte assurda, maturata in un contesto abominevole nella totale mancanza di umanità”. È morto stamattina a Roma, dove era stato portato in elicottero in condizioni disperate, Satnam Singh, il bracciante agricolo abbandonato lunedì dai datori di lavoro in mezzo alla strada con un arto amputato da un avvolgiplastica trainato da un trattore. La Procura di Latina ha aperto un’inchiesta e tra gli indagati c’è il datore di lavoro dell’uomo.

Oltre ai sindacati, in queste ore diversi politici, per la verità non molti, stanno rilasciando dichiarazioni. La sindaca del comune di Latina Matilde Celentano, di Fratelli d’Italia, ha annunciato la costituzione di parte civile al processo che si aprirà. Dall’opposizione Arturo Scotto del Pd ha parlato di “atto bestiale”, Marco Grimaldi di Avs di “barbaro omicidio”, Valentina Barzotti del Movimento 5 stelle di “punto di non ritorno”. La ministra del lavoro Calderone è intervenuta poco fa, ha detto che Satman Singh è stato vittima di un atto di barbarie e osservato che “questo episodio dovrebbe indurre le istituzioni ad essere ancora più incisive nel contrasto al lavoro sommerso”. Il contrario, insomma, di quel che succede nella realtà. Bruno Giordano, magistrato, già capo dell’ispettorato nazionale del lavoro:

(di Diana Santini)

Aveva 31 anni Satman Singh, ma tutti lo conoscevano come Navi. Per due giorni interi ha combattuto col poco di sangue che gli restava in corpo dopo il gravissimo incidente sul lavoro di lunedì mattina. Si è spento stamattina al San Camillo di Roma. La sua storia è la fotografia brutale delle condizioni di lavoro disumane di troppe campagne italiane. E la fotografia è questa: un uomo morente, scaricato dal furgone del caporale davanti a casa alla fine della giornata di lavoro. La parte inferiore del corpo stritolata, il braccio mozzato da un macchinario appoggiato per terra dentro una cassetta di plastica per la frutta made in Italy. E adesso che dobbiamo fargli il funerale vediamo chi ha ancora il coraggio di chiamarlo bracciante senza inorridire. Nell’impossibilità di gridare altro, giusto per placare il nostro senso di colpa e per ridare dignità al morto che da vivo faceva il nostro schiavo, in casi come questi si riassume una vita in poche righe destinate a non lasciare traccia. Satman Singh era arrivato in Italia dall’India, probabilmente tre anni fa. Non aveva documenti, non aveva un permesso, non aveva un contratto di lavoro. Non aveva insomma molto altro che due braccia per lavorare e la speranza di un futuro. Viveva con la moglie, indiana come lui, bracciante come lui, in una piccola casa a Borgo Santa Maria, in periferia di Latina – c’è anche una periferia a Latina. Da due anni lavorava in un’azienda agricola, in nero. In questi giorni raccoglieva zucchine, meloni e angurie. Di Satman singh non si sa molto più di questo: era invisibile, invisibile perfino alla folta comunità sikh che in quella zona conta migliaia di individui, che lavorano nelle stesse vergognose condizioni in cui era costretto a lavorare lui. Anche in questo momento, mentre noi vaghiamo distratti tra le corsie di un supermercato, a frugare nelle cassette della frutta, indecisi tra un sottocosto e un fuoritutto.

L’Egitto continua a fare ostruzionismo sul processo Regeni

L’Egitto continua a fare ostruzionismo sul processo Regeni. La notizia di oggi è che il governo del Cairo – tramite la procura generale – ha vietato a quattro testimoni di andare a deporre al processo in corso a Roma. Si tratta di testimonianze ritenute fondamentali dalla procura di Roma per ricostruire le vicende che portarono al rapimento e poi all’uccisione di Regeni. Alla luce di ciò il procuratore Sergio Colaiocco, ha chiesto alla Corte d’Assise di potere acquisire le testimonianze dei testi “assenti” raccolte nel corso delle indagini. “Siamo in presenza di testi che NON hanno scelto liberamente di non essere qui”, ha detto il magistrato. “È chiaro che chiunque dice che c’è collaborazione sta mentendo. Ed oggi ne abbiamo avuto le prove” ha detto l’avvocata Alessandra Ballerini, legale dei genitori di Giulio Regeni.

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    Redazione
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