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Bipolarismo & ring

marco garzonio - l'ambrosiano

Meloni ha ascritto a sé il merito d’aver creato le condizioni perché torni il bipolarismo. È nell’autoreferenzialità della premier appendersi al petto medaglie comunque. Se davvero la politica italiana si riavvia su quella strada, chi guida la maggioranza attuale dovrà allora incominciare a darsi alcune regole, a rispettare queste e le altre forze politiche, a determinare una mentalità diffusa per cui ci sono valori comuni da perseguire; diversi e di pari dignità sono modi e strade per raggiungerli. La democrazia dell’alternanza prevede che chi vince governi. Ma nel successo elettorale non è compreso che la coalizione andata al potere occupi ogni spazio pubblico, provi fastidio per l’informazione, squalifichi interlocutori come sindacati intellettuali giornali, metta in campo riforme atte a stravolgere l’impianto istituzionale, come sta accadendo con premierato e autonomia differenziata. È vero che i Padri Costituenti, nella lungimiranza e nel richiamo agli ideali di libertà che li avevan portati a combattere il nazifascismo hanno previsto un referendum così che vengano sottoposte al voto popolare riforme che incidono profondamente su dettato e spirito della nostra Carta. Ad una coalizione che legittimamente governa e non fa del bipolarismo evocazione propagandistica ma ci crede davvero e ci investe come costume etico e politico, a quella coalizione tocca di evitare colpi di maggioranza e portare il Paese alla Consultazione generale in un clima civile di confronto reale con chi la pensa diversamente. Altrimenti anche i meccanismi di garanza rischiano di andare in affanno, mentre sale e s’inspessisce la tensione sociale, visto che salari, sanità, lavoro non godono già di ottima salute. Dire ad esempio come Meloni: «o la va o la spacca» e «non mi dimetto se perdo» dà agio a un clima non solo “da curva”, ma da ring. Come in effetti è accaduto alla Camera dove la “provocazione” di portare la bandiera tricolore al ministro della brutta riforma che accentuerà disuguaglianze nel Paese ha comportato pugni e il classico ribaltar la colpa sugli altri: «Vogliono rovinare il G7 di Giorgia». Dirsi vittime per legittimarsi ad attaccare. Bipolarismo è se la sinistra avanza.

  • Autore articolo
    Marco Garzonio
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    Psicoradio, la radio della mente Nasce nel 2006, frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna e l’associazione Arte e Salute Onlus. Il progetto PSICORADIO è composto da due momenti intrecciati: un corso di formazione per operatori radiofonici rivolto a utenti dei servizi psichiatrici del dipartimento di salute mentale di Bologna e provincia, tenuto da professionisti della comunicazione guidati dalla direttrice della testata, prof. Cristina Lasagni (Università della Svizzera italiana). una testata radiofonica, Psicoradio, regolarmente registrata al tribunale di Bologna, che si occupa dei temi della salute mentale. I programmi di Psicoradio privilegiano i territori della psiche nei suoi incroci con il sociale e la cultura. Tutti gli argomenti – dalla cronaca all’arte – sono guardati da un punto di vista prevalentemente psicologico. Nelle trasmissioni si incrociano vari registri: poetici, informativi, ironici, scientifici, narrativi, autobiografici, assieme alle voci di chi la sofferenza psichica la sta attraversando. l corso di formazione per operatori radiofonici, articolato in tre anni, è tenuto da professionisti della comunicazione, della cultura, dell’arte, della psichiatria. Nel corso si apprendono i saperi classici del “fare radio”: quelli tecnici (registrazione, montaggio, regia); quelli giornalistici (l’intervista, l’inchiesta, ecc); quelli che servono per ideare e costruire una trasmissione, un palinsesto; e ciò che riguarda la programmazione musicale. Oltre ai contenuti prettamente comunicativi il corso aggiunge ambiti “psi”: per esempio, la psichiatria e la psicologia, nelle loro storie ed evoluzioni, ma anche terreni meno conosciuti ma oggi importanti come quelli dell’etnopsichiatria. Nei primi 5 anni di attività Psicoradio ha realizzato più di 220 trasmissioni nazionali, circa 20 trasmissioni per altre testate e 20 trasmissioni in diretta. Ha anche realizzato campagne di sensibilizzazione e comunicazione e convegni su temi cari alla redazione: nel 2008 la ricerca Follia scritta, sulle parole della salute mentale nella stampa nazionale, nel 2010 la campagna Basaglia piace solo in tv?, per la difesa della legge 180 e contro alcuni progetti di legge di modifica e nel 2011 Cronisti della mente, incontro delle radio che trattano la salute mentale.

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