In Italia torna il bipolarismo, ed è incarnato da due donne. Bene ha fatto Elly Schlein a usare il suo nome e quel po’ di spinta innovativa che ancora conserva come segretaria, dall’altra parte esisteva un solo nome: Giorgia.
Il dibattito che non si è fatto in tv si è fatto nei comizi, botta e risposta per settimane. Piaccia o no questo livello di personalizzazione, si sono tirate dietro i loro partiti e hanno guadagnato parecchi punti. Meloni ha beneficiato del vento in poppa per l’estrema destra, ma ha anche vinto la scommessa di presentarsi come una leader di governo credibile, cosa che non è successa altrove. Accanto a lei, due partiti che hanno un terzo dei suoi voti. A Bruxelles Meloni siederà a pieno titolo al tavolo delle trattative per la Commissione. A Roma – al netto di possibili colpi di testa di Salvini – farà quello che vuole.
Giuseppe Conte dovrà gestire il crollo dei 5 Stelle, anche nelle città dove ha rifiutato le alleanze pare non porti a casa alcun risultato. La vittoria di Alleanza Verdi Sinistra è incoraggiante, trainata da Ilaria Salis e soprattutto dal voto dei giovani, che hanno premiato anche il PD mentre sono stati alla larga dalla destra. Il campo largo è più che mai necessario, alle politiche manca una vita ma Elly Schlein oggi ha diverse carte in più da giocare. Non solo verso i possibili alleati, ma anche all’interno del partito: quando il PD fa la sinistra, piace di più. E forse riuscirà a intercettare meglio i tanti, troppi astenuti che sono stati a casa non per scelta politica ma perché dalla politica disillusi e abbandonati.
Elezioni Europee, in Italia torna il bipolarismo e i giovani votano a sinistra
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Autore articolo
Lorenza Ghidini