Il racconto della giornata di martedì 28 maggio 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. A Gaza, appena 24 ore dopo la strage di Tel Sultan nella periferia occidentale di Rafah, un nuovo attacco ha colpito una tendopoli ad Al Mawasi, considerata un’area sicura per gli sfollati.. Tra ieri e oggi in Italia almeno sette uomini sono morti sul lavoro. Le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della strage di Piazza della Loggia. Nel pomeriggio, in Georgia, è stata approvata la cosiddetta “legge russa”, che impone a ONG e mezzi di comunicazione di registrarsi come “organizzazioni che fanno gli interessi di una potenza straniera” se oltre il 20% dei loro finanziamenti proviene dall’estero. A Bruxelles si è riunito il “consiglio difesa” europeo e, al termine, Josep Borrell ha discusso l’ipotesi di autorizzare le forze ucraine a colpire la Russia con armi occidentali. L’ultima conferenza stampa di presentazione del sovrintendente uscente del Teatro alla Scala, Dominique Meyer.
L’ennesima strage di civili nella striscia di Gaza
A Gaza, ad appena 24 ore dalla strage di Tel Sultan, nella periferia occidentale di Rafah, un nuovo attacco ha preso di mira una tendopoli nell’area, indicata come sicura agli sfollati, di Al Mawasi. Lo denunciano fonti palestinesi, l’esercito di telaviv al momento nega. Al Jazeera pubblica un video della zona dell’attacco, l’emittente ha geolocalizzato le immagini e le considera autentiche. Delle 21 vittime accertate finora, 13 sarebbero donne. Si vedono dei cadaveri, coperti con lenzuoli, di fianco ai feriti stesi sulla terra battuta. Sami è un cittadino e cooperante palestinese.
Nell’area non ci sono ospedali funzionanti né carburante per le ambulanze, per questo nessuno può portare i feriti nei pochi ospedali (1 su 3 dice l’oms) rimasti operativi nella Striscia. Anche quelli ufficialmente funzionanti affrontano gravi problemi, come racconta Martina marchiò, responsabile medica di msf a Gaza.
L’offensiva sulla città del sud della striscia, nonostante gli appelli della comunità internazionale, non si ferma. Della condotta di guerra israeliana a Rafah si discuterà anche nel consiglio di sicurezza delle nazioni unite che si riunirà questa sera a New York. Non sono però previste risoluzioni.
Fonti di stampa hanno intanto diffuso la notizia che Israele avrebbe consegnato ai mediatori di Egitto, Qatar e Usa una proposta “ufficiale scritta e aggiornata” su un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi. Il Qatar sottoporrà questo documento ad Hamas nelle prossime ore. Forse per fare pressione su questo tavolo, la Jihad islamica ha diffuso oggi un nuovo video di un ostaggio: si tratta del 30enne Sasha Trupanov.
Dopo la Spagna, nelle ultime ore anche Irlanda e Svezia hanno formalmente riconosciuto lo stato di Palestina. Atti che, insieme all’ordine della corte internazionale di giustizia e alla richiesta di mandati di cattura internazionali alla corte penale internazionale, hanno l’obiettivo di far pressione su Telaviv. Con quali esiti? Eric salerno, giornalista scrittore ed esperto di medioriente.
Sette morti sul lavoro in quarantott’ore
Tra ieri e oggi in Italia almeno sette uomini sono morti sul lavoro. A Peschiera del Garda due camionisti di 53 e 64 anni sono morti in uno scontro frontale tra i loro mezzi. A Semiana, in provincia di Pavia, un uomo di 53 anni è morto all’interno di un’azienda agricola. Secondo le prime informazioni avrebbe avuto un malore mentre trasportava alcuni carichi pesanti. A Scurelle, in Trentino, un 55enne titolare di una ditta di legname è stato travolto da una lastra di centinaia di chili nel piazzale di una segheria. A Modena un operaio di 44 anni è caduto dal tetto di un capannone. A Petriano, nelle Marche, un operaio di 33 anni è stato schiacciato da un macchinario all’interno di una fabbrica. Nel cosentino, in Calabria, un muratore 65enne è precipitato da un’impalcatura. A questo elenco vanno aggiunti due uomini di circa 90 anni, uno in provincia di Salerno e uno in quella di Reggio Emilia, travolti dai trattori che stavano guidando. Bruno Giordano è un magistrato di cassazione ed è stato direttore dell’ispettorato nazionale del lavoro.
Piazza della Loggia ricorda la strage cinquant’anni dopo
(di Massimo Alberti)
Piazza Loggia non era così piena da tempo. Non solo di persone. Un incrocio di storie e ricordi. Di emozioni. E anche di lacrime, al silenzio ed ai rintocchi che ricordano le 8 vittime della strage fascista e di stato. Una ritualità consolidata, quest’anno rotta dall’omaggio del presidente della Repubblica, applaudito dalla piazza, con delegazioni provenienti da tutta Italia a riempire piazza Loggia di fiori come 50 anni fa. Proprio la presenza militante e democratica nei giorni e nelle ore successive alla strage, definita più volte un insegnamento, è stata il filo conduttore degli interventi dal palco, col segretario della CGIL Landini che ha chiuso con un duro passaggio contro il governo per l’attacco ai diritti del lavoro, sul no alla democrazia del capo del premierato, o lo spezzare il paese con l’autonomia differenziata: “Non gli abbiamo permesso allora di cambiare la costituzione non glie lo permetteremo ora”. Chiuso poi da un applauso scrosciante con richiamo alla necessità della diplomazia, non delle armi. E stasera un corteo della rete antifascista sta arrivando in piazza Loggia, proprio partendo dalla sede dell’industria militare Leonardo.
L’approvazione della “legge russa” in Georgia
In Georgia nel pomeriggio è stata approvata la cosiddetta “legge russa”, che richiede a Ong e mezzi di comunicazione di registrarsi come “organizzazioni che fanno gli interessi di una potenza straniera”, se oltre il 20% dei loro finanziamenti arriva dall’estero. Il parlamento ha ignorato il veto che era stato imposto dalla presidente del paese e ha detto sì nuovamente al provvedimento, con proteste di piazza che sono continuate anche oggi nella capitale Tbilisi. La commissione europea ha commentato il voto invitando le autorità del paese a “tornare sulla strada dell’Unione”. La Georgia è candidata formalmente a entrare nella Ue.
Il consiglio di difesa europeo a Bruxelles
A Bruxelles si è riunito il “consiglio difesa” europeo e alla fine dell’incontro il responsabile esteri dell’Unione, Josep Borrell, ha parlato dell’ipotesi di autorizzare le forze ucraine a colpire in territorio russo con armi occidentali. “Alcuni paesi che fino a poche settimane fa erano contrari hanno accettato di modificare questa limitazione” ha detto Borrell, aggiungendo che si tratta di una scelta dei singoli stati: “Nessuno – ha aggiunto – forzerà questa decisione a livello europeo”. Di questo tema oggi ha parlato anche Putin, minacciando “serie conseguenze” se missili occidentali saranno usati per colpire in profondità il territorio russo
L’ultima stagione alla Scala per il sovrintendente Meyer
(di Ira Rubini)
L’ultima conferenza stampa di presentazione del sovrintendente uscente del Teatro alla Scala, Dominique Meyer, gli ha visto tributare un lunghissimo applauso dei professionisti della stampa e del settore. Se per gli interpreti di un’opera è normale, per un dirigente è una notizia. Nonostante le lettere dell’orchestra, il parere di tanti artisti e lavoratori della Scala, la scelta è sancita: presto arriverà dalla Fenice Fortunato Ortombina, certamente più gradito all’attuale governo, nel gioco a occupare i vertici della cultura a cui ci ha ormai abituato. Meyer dice: „Rispondo subito a una domanda che non mi è stata fatta: sto molto bene, sono un uomo felice, sereno e gioioso.“ Ma poi aggiunge: „Un ministro ha deciso di mandarmi in pensione“. E poi si concede il lusso di un lungo flusso di coscienza, ringraziando chi ha finanziato (più i privati che il pubblico), chi ha lavorato (la sua squadra, i dipendenti, i professori d’orchestra, il corpo di ballo e anche i sindacati). Snocciola innovazioni e progetti attuati, dalla messa a reddito di tutti i biglietti, al rilancio degli abbonamenti, addirittura alle idee di design, come un nuovo sgabello che permetterà di vedere meglio dai palchi. E naturalmente ringrazia Riccardo Chailly, il direttore musicale che se ne andrà un po‘ più tardi di lui e che, dopo il recente Requiem di Verdi in San Marco, lo ricambia con decisione, auspicando che la nuova direzione mantenga l’attenzione alla musica contemporanea e al repertorio italiano. Il 7 dicembre si apre la stagione con La forza del destino, per la regia di Leo Muscato. Poi, fra gli altri titoli, il trittico di Kurt Weill, due Wagner, una nuova Norma. Tanti registi già visti negli ultimi anni: Michieletto, Martone, McVicar, Carsen, Irina Brook. Sul podio dei concerti sinfonici, oltre a Chailly, ci sono Gatti, Viotti, Muti ma anche Pappano, Petrenko, Gardiner, Rousset e due direttrici: Simone Young e Susanna Mälkki. Nel balletto, il cui direttore Manuel Legris è a sua volta in scadenza, occhi puntati su Roberto Bolle nel trittico Aspects of Nijinsky.