Approfondimenti

Il Consiglio dell’Onu ha chiesto la tregua a Gaza, l’attentato al Crocus City Hall e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di lunedì 25 marzo 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il consiglio di sicurezza ha accolto con un applauso l’esito della votazione sull’ennesima risoluzione che chiedeva una tregua a Gaza. Le autorità russe hanno fatto sapere di avere arrestato altre tre persone in relazione all’attentato al Crocus city hall di Mosca. Il Partito Democratico risponde alle critiche contro il sindaco Decaro. La povertà assoluta in Italia sta raggiungendo livelli record, specialmente tra i minori, e colpisce anche i lavoratori.

 

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha chiesto la tregua immediata a Gaza

(di Emanuele Valenti)

Il consiglio di sicurezza ha accolto con un applauso l’esito della votazione sull’ennesima risoluzione che chiedeva una tregua a Gaza.
Un applauso perché per la prima volta la risoluzione è stata approvata. Finora i veti, soprattutto degli Stati Uniti ma anche di Cina e Russia, avevano impedito l’adozione di un documento che chiedesse alle parti di fermare la guerra.
Dopo cinque mesi e mezzo, con un disastro umanitario davanti agli occhi dell’opinione pubblica di tutto il mondo, l’amministrazione Biden non ha più potuto coprire Israele, il suo alleato in Medio Oriente.
I rapporti tra Biden e Netanyahu non sono mai stati buoni. E da oggi lo saranno ancora meno.

Il primo ministro israeliano ha parlato poco dopo il voto. Ha criticato la mossa americana – gli Stati Uniti si sono astenuti mentre gli altri 14 membri del Consiglio hanno votato a favore – e ha cancellato il viaggio a Washington di una delegazione israeliana previsto nei prossimi giorni.
“L’America – ha detto Netanyahu – ha cambiato la sua posizione sulla guerra”.
La Casa Bianca ha negato e ha precisato che la sua posizione è sempre stata la stessa.

La risoluzione, vincolante, chiede una tregua immediata durante il Ramadan, che finisce tra poco più di 15 giorni, e auspica che questa interruzione dei combattimenti possa portare a un durevole cessate il fuoco. Gli Stati Uniti hanno ottenuto che questa formula ne sostituisse un’altra, che parlava di un cessate il fuoco permanente, quindi la fine del conflitto.

Il documento chiede anche l’immediato rilascio degli ostaggi e l’ingresso degli aiuti umanitari.
Hamas ha accolto con favore e si è detta pronta a uno scambio ostaggi israeliani-detenuti palestinesi.
Il ministro della difesa israeliano, Gallant – che già si trovava a Washington e che tra oggi e domani dovrebbe portare a termine la sua missione con una serie di incontri di alto livello – ha detto che Israele non ha il dovere morale di fermare la guerra.

Come hanno sottolineato molto governi e diverse organizzazioni umanitarie adesso diventa fondamentale proprio questo: dare seguito al voto del Consiglio di Sicurezza, implementare la risoluzione, arrivare in tempi brevissimi a una tregua.
A questo stanno lavorando da tempo, come mediatori, Qatar ed Egitto, con il supporto americano. Le prossime ore saranno di intensi negoziati in questo senso. Rimane l’incognita, piuttosto grossa, di quello che accetterà o non accetterà Netanyahu.

L’attentato al Crocus City Hall di Mosca

L’attentato al Crocus city hall di Mosca. Le autorità russe hanno fatto sapere di avere arrestato altre tre persone in relazione all’attacco: si tratta di un uomo e dei suoi due figli, accusati di avere fornito agli esecutori materiali della strage l’auto usata per raggiungere Mosca e poi per scappare. Da ieri sera i quattro presunti attentatori sono in arresto: due avrebbero confessato il coinvolgimento nella strage. Oggi il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov ha rifiutato di rispondere a una domanda sugli evidenti segni di tortura che portavano sul corpo nel momento in cui sono stati mostrati alle telecamere.

Poco fa è tornato a parlare il presidente russo Putin: per la prima volta ha attribuito esplicitamente l’attentato a quelli che ha definito estremisti islamici” ma ha spiegato che la Russia vuole sapere chi c’è dietro. La risposta è implicita. Ria Novosti, l’agenzia di stato russa, ha da tutta la giornata in homepage un editoriale dal titolo: “il Califfato di Kiev ha scatenato il terrore di massa contro la Russia”. A che tipo di logica risponde questa narrazione: Giovanni Savino, docente di storia ed esperto di Russia.

 

L’attribuzione dell’attentato alla galassia islamista, e più precisamente all’Isis k, ha naturalmente messo in allarme i servizi di sicurezza di tutto il mondo. Quelli russi, innanzitutto, e oggi la Duma ha anche approvato un provvedimento che innalza il livello di sorveglianza nei luoghi pubblici e di incontro. Anche i paesi europei hanno innalzato il livello di allerta e rafforzamento le misure di sicurezza. In Italia si è riunito questa mattina al Viminale il comitato per l’ordine e la sicurezza. Ma quanto è concreta la minaccia? Guido Olimpio, giornalista del corriere della sera.

 

 

La commissione Antimafia a Bari dopo le parole di Emiliano

(di Anna Bredice)
“E’ solo una campagna della destra per distrarre dal problemi veri, al contrario di Decaro la ministra Santanchè è stata indagata davvero”. A distanza di molte ore dalle parole di Emiliano pronunciate in un piazza piena di baresi per testimoniare la lotta alla mafia del loro sindaco e quindi frasi ritenute perlomeno inopportune, il partito democratico sceglie di rispondere in questo modo, spostando i sospetti sulla destra che monterebbe il caso per nascondere i propri esponenti indagati. Non che non sia vero: da Salvini che va a trovare il suocero in carcere a Santanchè i casi non si contano. La questione però rimane e ci si chiede perché Emiliano abbia voluto metter così in difficoltà il sindaco del capoluogo pugliese in un momento di così grande ascesa e consenso. Il caso rimane perché nel giro di poche ore la destra rialza la testa, e difende con maggiore forza l’ispezione antimafia a Bari, che molti temevano potesse essere un boomerang. Non sembra vero alla destra di poter definire Decaro un professionista dell’antimafia oppure di chiedere le dimissioni di entrambi, sindaco e governatore. In Puglia da adesso fino all’anno prossimo ci saranno ben tre elezioni: le amministrative a giugno, Decaro non si ripresenta, ma la destra è in difficoltà perché non ha un candidato. Lo scioglimento del comune per mafia sarebbe un ottimo regalo per la destra. Ci sono poi le europee e il sindaco di Bari fino ad oggi è tra i candidati più sicuri nella circoscrizione sud, forte di consensi e di buona amministrazione, e oggi questa stima gli è stata confermata da molti, a differenza di Emiliano, su cui si è abbattuta una critica durissima di Vendola: “Ha fatto un danno con parole scomposte”, ha detto . E poi soprattutto le regionali del prossimo anno: Emiliano vorrebbe un terzo mandato che al momento è escluso, che farebbe senza più il governo della regione e senza una candidatura alle europee? La destra teme che possa essere Decaro il candidato alle regionali, la vittoria sarebbe molto difficile, ma forse anche a sinistra esiste una competizione, un governatore che viene scavalcato da un suo ex assessore, ora sindaco, tra i più amati.

La crescita della povertà in Italia colpisce anche chi lavora

(di Alessandro Principe)
Cresce la povertà assoluta in Italia. Arriva a livelli record tra i minorenni. E colpisce anche chi lavora.

Il rapporto dell’Istat fotografa questa situazione: nel 2023, le famiglie in povertà assoluta si attestano all’8,5% del totale delle famiglie residenti: si tratta 5,7 milioni di individui. I minori che appartengono a famiglie in povertà assoluta sono 1,3 milioni: l’incidenza di povertà assoluta individuale per i minori è pari al 14%, il valore più alto da 10 anni.

Nel rapporto c’è poi chiaro il fenomeno del lavoro povero. Persone e famiglie che un lavoro lo hanno ma che non gli basta perché è pagato troppo poco o è troppo precario.
C’è un peggioramento rispetto al 2022 della condizione delle famiglie con lavoratore dipendente come fonte principale di reddito: l’incidenza raggiunge il 9,1%, dall’8,3% del 2022, riguardando oltre 944 mila famiglie.

Ricordiamo che sono considerate come assolutamente povere le famiglie con una spesa mensile inferiore a una soglia minima che corrisponde all’acquisto di beni e servizi considerati essenziale a garantire uno standard di vita minimamente accettabile e ad evitare gravi forme di esclusione sociale.

Abbiamo chiesto un commento ad Annamaria Filandri, sociologa, studiosa di povertà e disuguaglianze sociali

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Edizione di venerdì 22/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 22-11-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 22/11/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-11-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 22/11/2024 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-11-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 22/11/2024

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 22/11/2024

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 22-11-2024

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 22/11/2024

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 22-11-2024

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 22/11/2024

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 22-11-2024

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 22/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Putin avverte: la Russia continuerà a testare altri missili ipersonici

    Il presidente russo Vladimir Putin questa sera è tornato a parlare del missile Oreshnik lanciato ieri su Dnipro, in Ucraina. Il capo del Cremlino ha detto che il test del missile ipersonico è stato un successo ed ha avvertito che la Russia continuerà a testarne altri. Putin ha anche detto di aver ordinato la "produzione in serie" di questo tipo di missili che – ha detto - "Nessun sistema al mondo è capace di intercettare”. Il comandante delle truppe missilistiche russe ha anche detto che questi missili possono raggiungere obiettivi in tutta Europa. Queste dichiarazioni arrivano nel contesto di un’escalation del conflitto che lo stesso Putin ha definito “quasi globale”. Oggi il premier polacco Donald Tusk ha detto che le ultime ore dimostrano che la minaccia di un conflitto globale è seria e reale. Abbiamo raggiunto a Kiev l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi e gli abbiamo chiesto come è stato visto il lancio di questo missile in Ucraina.

    Clip - 22-11-2024

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 22/11/2024

    1) Le minacce di Mosca. “il lancio del missile ipersonico di ieri è stato un successo, continueremo i test” ha detto Putin, mentre il premier polacco Tusk avverte: il rischio di conflitto globale è serio. (Lorenzo Cremonesi - Corriere della Sera) 2) Il mandato d’arresto per Netanyahu non ferma il massacro. A Gaza 38 morti da questa mattina. Il mondo si divide su come comportarsi davanti alla decisione della corte penale internazionale, ma i paesi che la riconoscono hanno degli obblighi giuridici. (Chantal Meloni - Università degli studi di Milano) 3) Stati Uniti. Donald Trump nomina Pam Bondi procuratrice generale dopo il ritiro di Matt Gaetz per gli scandali sessuali (Roberto Festa) 4) La polizia brasiliana incrimina formalmente l’ex presidente Bolsonaro per tentato colpo di stato. Se riconosciuto colpevole, potrebbe rischiare fino a 20 anni di carcere. (Luigi Spera) 5) A Buenos Aires femministe di Non Una di Meno e Nonne di Plaza de Majo insieme contro la violenza sulle donne e le politiche del governo di Milei. (Andrea Cegna) 6) Storie Estreme. Il caso Shell e il futuro della lotta ai combustibili fossili (Sara Milanese) 7) Mondialità. Il cacao e il caffè sono ancora insostenibili (Alfredo Somoza)

    Esteri - 22-11-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 22/11/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 22/11/2024

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Radio Popolare Minilive - Fabiana Palladino

    Giovedì 21 novembre 2024 a Playground, Elisa Graci e Matteo Villaci hanno ospitato Fabiana Palladino per una chiacchierata e alcuni brani live, piano e voce.

    Clip - 22-11-2024

  • PlayStop

    Playground di venerdì 22/11/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 15:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Jack di venerdì 22/11/2024

    Dopo apertura con breve racconto del live di Fabiana Palladino, ascoltiamo la scheda di Marcello Lorrai sui Tinariwen, artisti della settimana, poi ospitiamo prima Stefano Ghittoni che ci parla del suo libro "Musica Concreta", poi Carlo Corbellini dei Post Nebbia ci racconta il loro nuovo disco "Pista Nera"

    Jack - 22-11-2024

Adesso in diretta