Sì, anche l’anno scorso attorno al 20 febbraio l’aria di Milano e della Pianura Padana era irrespirabile. E anche l’anno prima, e quello prima ancora. E cinquant’anni fa era molto peggio quando ancora le fabbriche pompavano polveri di ogni tipo nell’atmosfera. Guardiamola con i dati ufficiali, quelli dell’Arpa regionale. La concentrazione giornaliera più alta di Pm10 quest’anno è stata il 18 febbraio: 136 microgrammi per metrocubo. L’anno scorso era stata 107. Nel 2022 135, nel 2021 130. Nel 2020 il record negativo di questi ultimi quattro anni: 180 microgrammi per metrocubo. La notizia quindi non è che a febbraio l’aria faccia schifo, ma che come ogni anno le istituzioni milanesi e lombarde ci lasciano respirare veleni senza prendere provvedimenti forti per almeno tre mesi l’anno, quelli più favorevoli all’accumulo degli inquinanti. Che in Pianura Padana significa riempire la camera di gas, con picchi paurosi come quelli di questi giorni dove, letteralmente, respirare fa male e il cielo attorno al sole è rosso smog. Le istituzioni lo sanno che ogni anno è così e aspettano la pioggia. Questa settimana arriverà giovedì: evviva. Qui a Milano il sindaco non vuole guardare le classifiche di società private svizzere che descrivono Milano come la terza città più inquinata al mondo, e in parte ha ragione. Dovrebbe però aggiungere che la situazione è grave anche in base ai dati dell’Arpa; che c’è una bella differenza tra valori fuori soglia di qualche metrogrammo per metro cubo e picchi con valori doppi o tripli come in questi giorni; dovrebbe dirci che non sta sottovalutando questa emergenza sanitaria e che quindi: partita una campagna informativa straordinaria, i mezzi pubblici saranno gratuiti per qualche giorno, si viaggerà con le targhe alterne, i riscaldamenti verranno abbassati più di un grado, qualcosa. Sono cose programmabili, anche alla luce dei cambiamenti climatici che portano meno pioggia e condizioni climatiche favorevoli all’accumulo degli inquinanti. Non sono cose impossibili e costringerebbero la Regione Lombardia a fare la sua parte. Anche fosse quella di vietarle e mettersi contro, ma almeno sarebbe evidente a tutti chi non ha a cuore la salute dei cittadini.
Anche oggi i provvedimenti anti smog li prendiamo domani
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Autore articolo
Roberto Maggioni