Vulcanico. Questa è la parola con cui, nei corridoi della Sergio Bonelli Editore, veniva definito Alfredo Castelli, conosciuto ai più come il creatore di Martin Mystère, uno dei personaggi più popolari e longevi (è in edicola dal 1982!) del fumetto italiano. Ma Alfredo, che è stato, insieme a Tiziano Sclavi, il mio maestro e la prima persona che ha creduto in me come potenziale autore di fumetti, era anche irrefrenabile, irriverente e immaginifico, la sua passione per la storia del fumetto lo ha portato a pubblicare decine di volumi dedicati alle origini di questa forma espressiva, della quale era un esperto a livello internazionale.
Mille i personaggi da lui creati, sia avventurosi, come Gli Aristocratici o L’Ombra, ma anche umoristici, come lo sconclusionato Otto Krunz, il folle zio Boris o il suo vero “pezzo forte”, l’Omino Bufo, dal linguaggio sgrammaticato e volutamente provocatorio. Alfredo Castelli collaborò con il Corriere dei Ragazzi ma anche con la trasmissione televisiva SuperGulp, rimasta nel cuore di quelli della mia generazione.
Quando l’ho visto l’ultima volta stava scrivendo un libro su Dracula, uno dei personaggi da lui preferiti, ha parlato con me e altri colleghi di un romanzo di Casanova, l’Icosameron, del quale lo appassionavano gli aspetti spazio-temporali. Aveva riempito la stanza d’ospedale di nuovi fumetti da leggere, fumetti che ora lo accompagneranno là dove si trova e dove, sicuramente, saprà divertire tutti con la sua inimitabile ironia.
di Antonio Serra