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Israele colpisce Hezbollah in Libano, braccia tese e saluti romani ad Acca Larentia e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di lunedì 8 gennaio 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30.Israele ha ucciso un alto comandante di Hezbolla nel sud del Libano. Questa sera Antony Blinken arriverà in Israele. L’obbiettivo del quarto viaggio del segretario di stato americano è volto ad evitare un allargamento del conflitto. In Italia il 5% delle famiglie più ricche detiene il 46% della ricchezza nazionale. Il tavolo a Palazzo Chigi tra il governo e Arcelor Mittal, si è chiuso con un No della società indiana. La Digos indagherà sulla commemorazione neofascista davanti alla ex sede dell’Msi ad Acca Larentia. Addio a Franz Beckenbauer, leggenda del calcio tedesco.

Israele ha ucciso un comandante di Hezbollah in Libano

(di Emanuele Valenti)
L’obiettivo non è più fermare la guerra a Gaza, ma evitare che il conflitto esca dai territori palestinesi. A questo sta lavorando l’amministrazione Biden. Il segretario di stato, Antony Blinken, sta viaggiando per la quarta volta in Medio Oriente. Ha già visitato diversi paesi arabi. Da questa sera sarà in Israele. L’inizitiva diplomatica occidentale passa anche dai viaggi, nella regione, del responsabile della politica estera europea, Borrell, e della ministra degli esteri tedesca, Baerbock. L’obiettivo rimane lo stesso: evitare un conflitto su scala regionale. Nelle ultime 24 ore Blinken è stato in Qatar, Emirati Arabi e Arabia Saudita. Questa mattina ha detto che i palestinesi non devono essere forzati a lasciare Gaza e che anzi hanno il diritto di tornare a casa. Parole che se prese alla lettera potrebbero farci dimenticare che le case di molti palestinesi di Gaza sono state distrutte. In concomitanza con la visita di Blinken il quadro in Medio Oriente si sta facendo sempre più complesso e fragile. Dopo l’attentato della scorsa settimana contro uno dei leader di Hamas a Beirut, Israele ha ucciso oggi un importante comandante di Hezbollah nel sud del Libano. Probabilmente il profilo più importante dell’organizzazione morto dallo scorso 7 ottobre, da quando sono aumentati in maniera esponenziale gli scambi a fuoco lungo il
confine tra Israele e Libano.
Hezbollah ha postato delle foto di Wissam al-Tawil insieme al leader Nasrallah e all’ex-comandante delle Guardie Iraniane della Rivoluzione Suleimani. All’inizio dell’attacco su Gaza, poche ore dopo l’attacco di Hamas nel sud di Israele, Netanyahu aveva detto che l’operazione militare israeliana avrebbe cambiato il Medio Oriente.
La guerra non è ancora finita. Ma in ogni caso Israele ha alzato molto il livello dello scontro con i suoi nemici, tutti alleati dell’Iran. L’agenzia Reuters, citando diverse fonti nella regione, ha scritto questo pomeriggio che stanno aumentando in maniera molto importante i raid israeliani in Siria. Per Israele quello siriano è un territorio pericoloso e ostile, perché da lì passano le armi
iraniane per gli Hezbollah libanesi. Qualche giorno fa, dopo l’attentato a Beirut contro Hamas, il numero uno di Hezbollah, Nasrallah, aveva già promesso una risposta a Israele. Le decine di missili lanciati sul nord di Israele sabato scorso sono stati definiti solo una prima risposta. Oggi, in visita alle truppe israeliani nel nord, Netanyahuy ha detto che farà qualsiasi cosa pur di fermare Hezbollah.
L’eventuale allargamento del conflitto a Gaza che Blinken sta cercando di evitare non potrebbe che passare, nel caso, dal confine tra Israele e Libano, dove in realtà molti sperano non si ripeta la guerra del 2006.

 

Continuano a crescere le disuguaglianze in Italia

In Italia il 5% delle famiglie più ricche detiene il 46% della ricchezza nazionale. I dati sono della Banca d’Italia, pubblicati oggi nell’ambito di una ricerca della Bce. La disparità è evidente e sottolinea il tema delle disuguaglianze.

(di Alessandro Principe)
E’ la conferma di una crescente concentrazione della ricchezza al vertice della piramide sociale. I principali indici di disuguaglianza – scrive Bankitalia – sono rimasti sostanzialmente stabili tra il 2017 e il 2022, dopo essere aumentati tra il 2010 e il 2016. In sostanza, quindi, nell’ultima decina d’anni la situazione è peggiorata. A salvare le famiglie meno abbienti è la casa: la proprietà dell’abitazione è più diffusa da noi che in altri paesi europei: questo porta l’Italia ad avere un indice della disuguaglianza sotto la media europea. Resta comunque evidente la disparità tra chi ha come unica ricchezza la propria abitazione e chi può contare su altre fonti di reddito. L’inflazione dell’ultimo anno non ha fatto che alimentare le disuguaglianze stesse: l’aumento dei prezzi colpisce tutti nello stesso modo solo formalmente: colpisce di più chi ha meno. Il Censis ha certificato che per il 75% degli italiani è diventato più difficile accedere alle prestazioni sanitarie a causa delle liste d’attesa troppo lunghe per qualunque necessità. La conseguenza di questa situazione divide il Paese tra chi può evitare le liste d’attesa pagandosi le prestazioni e chi, non potendo farlo, è spesso costretto a rinunciare alle cure. La fine del reddito di cittadinanza deciso dal governo è un altro fattore di aumento delle disparità, in questo caso anche e soprattutto regionali. E il rifiuto del salario minimo è il rifiuto a quasi tre milioni di lavoratori sottopagati di poter aumentare il proprio potere d’acquisto e migliorare le loro condizioni di vita.
 

La trattativa sulla ex Ilva è saltata

Il tavolo a Palazzo Chigi tra il governo e Arcelor Mittal, che controlla la società, si è chiuso con un No della società indiana. Il tema è il ruolo dello stato: il governo vorrebbe assumere il controllo della ex Ilva salendo al 66% del capitale. Ma per farlo è necessario un aumento di capitale e Arcelor – ha comunicato Palazzo Chigi – non è disponibile a nessun impegno finanziario, neanche come socio di minoranza. I sindacati sono stati convocati per giovedì. Per la Fiom il governo si è mosso troppo tardi e ora il futuro degli stabilimenti, a cominciare da quello di Taranto, è ancora più incerto


 

Saluti romani e braccia tese ad Acca Larentia

(di Anna Bredice)
Così loquace e pronta a ipotizzare complotti solo pochi giorni fa, quanto invece Giorgia Meloni è silenziosa ora, quando ci sarebbe invece da spiegare e da prendere grandi distanze da quelle immagini lugubri che sono state riprese a Roma nell’anniversario della morte di tre ragazzi missini nel 1978. Sembrava un filmato dell’Istituto Luce, invece è avvenuto ieri: centinaia di persone, tra cui anche parecchie ragazze, si sono ritrovati in via Acca Larentia, in formazione militare, un’adunata con le braccia tese e il grido “Presente”. Non c’è molto da chiedersi se si tratta di apologia di fascismo, sembra chiaro, ma formalmente è questo l’oggetto dell’esposto che i Cinque stelle hanno presentato in Procura e il Pd ha chiesto con una interrogazione in Parlamento. Un esposto che porterà ora la Procura ad indagare, subito dopo che la Polizia vaglierà le immagini e le invierà ai magistrati. Forze dell’ordine che erano state invece
così solerti alla prima della Scala ad identificare immediatamente l’uomo che aveva urlato “Viva l’Italia antifascista”, come fosse quello un reato e non la verità della Costituzione. Forse Meloni si accontenta di aver mandato avanti Rampelli a dire che Fratelli d’Italia non c’entra niente, che si trattava di cani sciolti, che queste adunate sono sempre state fatte il 7 gennaio, il fatto è che ora al governo c’è chi arriva da quella storia e che per questo motivo quel video potrebbe arrivare sulle Tv di tutto il mondo proprio perché la destra è al governo in Italia. Una destra che con Giorgia Meloni sembra cercare una rivincita della sua parte politica più che una pacificazione e forse questa voglia di rivalsa ha contribuito a rafforzare
ancora di più quella parata di ieri, che più che memoria, sembrava una vera adesione ad una ideologia neofascista.
 

Chiara Ferragni e Alessandra Balocco indagate per truffa

Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata. La procura di Milano l’ha messa sotto indagine per il caso del pandoro Balocco. La guardia di finanza oggi ha sequestrato documenti nella sede dell’azienda dolciaria piemontese, a Cuneo.
E’ indagata anche Alessandra Balocco, presidente e amministratrice della Balocco Spa, sempre per truffa aggravata. «Sono serena», ha commentato Chiara Ferragni, «perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso. Un mese fa l’Antitrust aveva sanzionato le società di Ferragni per la stessa questione: aver fatto credere che l’acquisto del pandoro griffato avrebbe finanziato un ospedale pediatrico. Ora l’accusa è anche penale.
 

L’addio a Franz Beckenbauer

Addio a Franz Beckenbauer, leggenda del calcio tedesco. Aveva 79 anni. L’ex calciatore
del Bayern Monaco e della nazionale tedesca è morto ieri, ha detto la famiglia. Era malato
da tempo. Alcuni giorni fa suo fratello aveva raccontato alla stampa che le sue condizioni
di salute erano peggiorate. Soprannominato Kaiser, per la sua spiccata personalità, è
considerato uno dei più grandi giocatori della storia, segnò un prima e un dopo nel ruolo di
difensore. Tantissimi i suoi successi. Vinse due Mondiali, uno nel ‘74 da calciatore, l’altro
da allenatore a Italia ‘90. E due palloni d’oro. Di lui si ricorda anche la prestazione nella
partita del Secolo, Italia-Germania 4 a 3.
Maurizio Crosetti, giornalista sportivo di Repubblica.


 

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