A proposito del Loggione, quando c’è la Prima della Scala, qualche info per chi (comprensibilmente) non è pratico del Teatro. Da quando la politica ha trasformato la Prima in una passerella mediatica, ovvero dall’ultimo decennio del secolo scorso, l’ipermilitarizzazione della Piazza e del Teatro è lievitata al punto che qualunque visitatore straniero che passi dal centro nel pomeriggio del 7 dicembre, immagina che sia scoppiata una rivoluzione in città. Dentro, ci sono così tanti poliziotti, carabinieri e guardie del corpo private, da rendere spesso difficile la circolazione del pubblico. Giornalisti, fotografi e telecamere si concentrano nel foyer della platea e nel ridotto dei palchi, le zone dei vip. In loggione, dove solo i giornalisti che amano l’opera scelgono di andare (pagando il biglietto), ci sono gli spettatori esperti, i poveri ma competenti, quindi potenzialmente pericolosi. E per questo, in loggione niente foto o tv: solo una grande folla di giovani delle forze dell’ordine, che si annoiano a morte e talvolta fanno rumore. I loggionisti sono abituati a vedere la Prima con alle spalle una divisa. E contrariamente a quanto afferma, con scarsa competenza storica , il Ministro Salvini, dal loggione (e anche dalla platea) si è sempre urlato: “Viva V.E.R.D.I”, “Braviiiii” o “Buuuuuu” ai cantanti, “Grazie, Presidente!” a Pertini o a Mattarella, “A casaaaa” a vari personaggi pubblici. E sì , anche parecchi richiami all‘antifascismo, come l‘altro giorno (non è stato solo il collega Vizzardelli, che in loggione è figura nota, a esprimersi, anche a essere assurdamente identificati sono stati solo lui e un altro spettatore, meno desideroso di visibilità). Ma in loggione, il 7 dicembre, circolava un altro spiffero, tutto da verificare: sembra che, al momento dello sparo, nel finale del „Don Carlo“, un rappresentante delle forze dell’ordine si sia molto agitato, pensando a un attentato. I loggionisti, con la dovuta flemma, lo avrebbero tranquillizzato. Ma questa è una storia che si racconterà durante le prossime code alla Scala.
Foto | Piazza della Scala “colorata” dalle bandiere più diverse, prima della Prima del ‘Don Carlo’. Sventolano quelle della Cub accanto ai colori della Palestina. In piazza anche movimenti per il diritto alla casa e i lavoratori dello spettacolo