![Addio a Marc Augé, filosofo e antropologo francese](https://www.radiopopolare.it/wp-content/uploads/2023/07/Marc-Auge.jpg)
Quante volte abbiamo usato o sentito usare l’espressione “non luogo”? Una definizione inequivocabile di quegli spazi di solo transito, mai veramente abitati, di solitudine vissuta nella moltitudine. Etnologo, scrittore e filosofo francese, Marc Augé (che quella eloquente definizione aveva ideato) alla solitudine contemporanea, parallela o forse anche derivata dalla diffusione dei moderni mezzi di comunicazione, aveva dedicato attenzione e diversi libri. Dopo avere condotto importanti ricerche antropologiche in Africa e in America Latina, si era concentrato sulle società di tre paesi europei: la Francia, la Spagna e l’Italia, dove si fermava spesso. Ed è stato proprio il Festival Filosofia di Modena, di cui era dal 2009 membro del Comitato scientifico, a diffondere la notizia della sua scomparsa, ricordandolo come un amico e come colui che ha dato a pubblici di tutto il mondo alcuni insegnamenti dai quali non si torna indietro, come l’idea che le nostre pratiche culturali siano immerse in sistemi simbolici che è indispensabile studiare con gli strumenti dell’antropologia. Augé era stato anche directeur d’études presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, di cui era stato anche presidente. Era stata quella che fu definita “antropologia della quotidianità” a spingerlo a studiare sempre più profondamente i contesti dove si attuano i moderni riti del consumo, dagli autogrill ai centri commerciali, dagli aeroporti alle stazioni. I “non luoghi”, appunto, che molti di noi hanno imparato a guardare con occhi diversi proprio grazie a Marc Augé.