Approfondimenti

La debole reazione di Meloni alla condanna di Zaki, l’appello delle Nazioni Unite per il caldo e le altre notizie della giornata

Patrick Zaki ANSA

Il racconto della giornata di martedì 18 luglio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La reazione di Giorgia Meloni alla condanna di Patrick Zaki è stata debole: “Il nostro impegno continua” – ha detto la premier. Nulla di più. Le Nazioni Unite hanno lanciato oggi un appello per il caldo in tutto l’emisfero settentrionale, confermando che le temperature continueranno a salire nei prossimi giorni, mentre è sempre più evidente come l’adattamento delle città italiane alle ondate di calore e alle piogge torrenziali non sia mai stato una priorità. Oggi la Russia ha lanciato una rappresaglia su Odessa per l’attacco ucraino al ponte di Crimea mentre la missione del Vaticano negli Usa prosegue con l’obiettivo di arrivare a un cessate il fuoco.

La debole reazione di Meloni alla condanna di Patrick Zaki

(di Michele Migone)

La reazione di Giorgia Meloni alla condanna di Patrick Zaki è stata debole: “Il nostro impegno continua” – ha detto la premier. Nulla di più. L’opposizione vorrebbe che alzasse la voce, ma non è aria. Il regime di Al Sisi non guarda in faccia a nessuno e se il giovane egiziano è stato condannato è anche perché le autorità del Cairo sanno che dopo questa sentenza nulla cambierà nei rapporti con Roma. La ragione di stato, gli affari, gli interessi energetici, hanno guidato la politica degli esecutivi italiani nei confronti dell’Egitto dal caso Regeni in avanti. Dopo il richiamo dell’ambasciatore sotto il governo Renzi, progressivamente, la real politik ha preso il sopravvento rispetto alla questione dei diritti umani e della giustizia. Una politica seguita da tutti gli inquilini di Palazzo Chigi, ma questo governo si è distinto in modo particolare; ha mandato segnali soft, quasi una presa di distanza, da questi due casi. Nello scorso novembre Giorgia Meloni discusse con Al Sisi di energia e immigrazione. Poi alla stampa disse di aver parlato anche di Regeni e Zaki, ma senza spiegare cosa avesse detto al dittatore egiziano. Stessa situazione qualche mese dopo, quando Antonio Tajani volò al Cairo. Sia Meloni sia Tajani parlarono di rassicurazioni che Al Sisi avrebbe dato loro, ma quando i genitori di Regeni chiesero di renderle pubbliche, la risposta non arrivò. Risposta che arrivò quando i giudici del processo Regeni convocarono Meloni e Tajani per una deposizione sugli incontri avuti con Al Sisi, ma i due non si presentarono: fecero dire all’Avvocatura dello stato che il contenuto di quei colloqui erano protetti da segreto. Il processo Regeni è fermo a Roma perché le autorità egiziane non collaborano. Patrick Zaki invece è stato condannato e dovrebbe tornare in carcere.

L’appello delle Nazioni Unite per il caldo in tutto l’emisfero settentrionale

L’appello delle Nazioni Unite per il caldo: in tutto l’emisfero settentrionale le temperature cresceranno ancora nei prossimi giorni, con un aumento del rischio di infarti e decessi.
In Nord America, Asia, Nord Africa e Mediterraneo si registreranno temperature superiori a 40°C ancora per diversi giorni, lo ha detto l’Organizzazione meteorologica mondiale. Negli Stati Uniti cento milioni di americani, quasi un terzo della popolazione, restano sotto l’allerta caldo, in particolare nell’ovest e nel sud, dove Phoenix, capitale dell’Arizona, sta facendo i conti con l’ondata di caldo più lunga di sempre: 19 giorni consecutivi con più di 43 gradi.
Temperature sopra la media anche in Giappone e Cina. In Europa Bruxelles ha annunciato che aiuterà la Grecia a combattere gli incendi, dopo che Atene ha richiesto il sostegno di altri Stati membri. Temperature ben sopra i 40 gradi anche in tantissime località italiane: 43 quelli registrati a Roma, 48 quelli toccati in Sicilia e Sardegna.

L’incapacità delle città italiane di adattarsi al nuovo clima

(di Fabio Fimiani)

L’adattamento delle città italiane alle ondate di calore e alle piogge torrenziali raramente è stata una priorità. Eppure si tratta di uno dei pilastri del Protocollo di Kyoto, il primo trattato internazionale del clima del 1997. Le Agende 21 nazionale e locali per lo sviluppo sostenibile risalgono addirittura alla conferenza Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro del 1992.
Nonostante oltre tre decenni di tempo le città italiane fanno molta fatica a gestire i periodi di gran caldo, e specularmente quelli con le piogge torrenziali. Molto di quanto contenuto nelle tante Agenda 21, poi diventati Piani d’azione per l’energia sostenibile, quindi Patto dei sindaci per l’energia e il clima ha una progressione lenta e contraddittoria.
Sulle norme per le nuove costruzioni, per esempio, si è agito sostanzialmente bene, l’efficienza energetica è da tempo lo standard. Sul patrimonio esistente, la stragrande maggioranza, ci sono una serie di provvedimenti, di cui l’ultimo il 110% per le ristrutturazione è stato bloccato.
Sull’adattamento delle città e dei pubblici servizi come quello idrici, ma anche sociali come la tutela degli anziani, si fanno ancora gli appelli a non farli uscire di casa. L’invecchiamento medio della popolazione è però aumentato.
La gestione del ciclo idrico ci vede ancora con numerose infrazioni europee per la mancata depurazione. Neanche la recente siccità della Pianura Padana ha fatto intraprendere una riflessione istituzionale che vada dall’agricoltura con produzioni meno idroesigenti, e alle città dove incrementare le aree permeabili. Servirebbero per ricaricare le falde con le piogge, diminuire localmente temperature e umidità, nonché ridurre i picchi di precipitazioni verso fognature e corsi d’acqua superficiali, con relativi danni.
C’è stata più attenzione all’incremento delle piantumazioni, ma anche qui in modo discontinuo, a volte con tanta pubblicizzazione dei provvedimenti e poche realizzazioni. Un po’ come avvenuto per i vari documenti di programmazione. L’ecologismo di facciata, o con una gradualità vicino alla paralisi, è una prassi classica in Italia, insieme ai consulenti ad hoc, e ai demolitori di ogni provvedimento pro sostenibilità in nome di una pseudo economicità.
I danni alla salute e alle strutture non sono mai conteggiati. Non mancano, però, le eccezioni, di città che hanno usato il problema climatico per migliorare la vivibilità e predisporsi alle ondate di calore e alle piogge torrenziali. Spesso, però, è avvenuto grazie alle azioni di singoli sindaci.

La rappresaglia russa per l’attacco al ponte di Crimea

Sono 6 le vittime nel paese per i bombardamenti russi delle ultime ore, 25 i feriti, la maggior parte ad Odessa, duramente colpita nella notte. “È stata una rappresaglia per l’attacco ucraino al ponte di Crimea”, ha fatto sapere il Cremlino. Il ponte è stato oggi parzialmente riaperto, due le vittime dei droni ucraini sparati all’alba di lunedì.
La città di Odessa è anche un obiettivo simbolico: da qui sono partite finora le navi ucraine cariche di cereali e di altre materie prime; l’accordo con la Russia per il passaggio sicuro attraverso il Mar Nero è pero scaduto, e Putin ha deciso di non rinnovarlo. La Turchia sta dialogando con Mosca per trovare una nuova intesa, con il Cremlino che ha promesso che fornirà gratis il grano ai paesi più bisognosi.

La missione del Vaticano per il cessate il fuoco in Ucraina

Negli Stati Uniti, intanto, entra nel vivo la missione di pace per l’Ucraina del cardinale Zuppi: “Lo scopo è dialogare, ascoltare ed essere ascoltato” ha dichiarato prima di far visita al Congresso americano. Nelle prossime ore sarà alla Casa Bianca per un incontro con il presidente Joe Biden.
La linea del Vaticano espressa dall’inviato di Papa Francesco resta quella di spingere per l’apertura di un confronto che porti ad un cessate il fuoco, e che non implichi necessariamente il patteggiare per una delle due parti. Questa linea è maggioritaria fuori dall’Europa, lo dimostra per esempio l’epilogo del G20 delle finanze in India, dove non le divisioni fra i paesi sulla guerra hanno impedito di trovare l’accordo per un testo finale condiviso.
Sono molti anche i paesi latinoamericani che rifiutano di supportare l’Ucraina con le armi. Il conflitto è stato uno dei temi cruciali anche del vertice tra unione europea e america latina che si sta concludendo a Bruxelles, e che vede il presidente brasiliano Lula come leader regionale.
Poco fa è arrivato l’annuncio che è stato raggiunto un compromesso sul testo del documento finale: Unione Europea e la Comunità di Stati latinoamericani e caraibici si limitano ad esprimere “profonda preoccupazione” per la guerra “contro l’Ucraina”. Al testo manca anche l’adesione del Nicaragua.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Edizione di venerdì 22/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 22-11-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 22/11/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-11-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 22/11/2024 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-11-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 23/11/2024

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 22-11-2024

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 22/11/2024

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 22-11-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 22/11/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 22-11-2024

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 22/11/2024

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 22/11/2024

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 22-11-2024

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 22/11/2024

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 22-11-2024

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 22/11/2024

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 22-11-2024

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 22/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Putin avverte: la Russia continuerà a testare altri missili ipersonici

    Il presidente russo Vladimir Putin questa sera è tornato a parlare del missile Oreshnik lanciato ieri su Dnipro, in Ucraina. Il capo del Cremlino ha detto che il test del missile ipersonico è stato un successo ed ha avvertito che la Russia continuerà a testarne altri. Putin ha anche detto di aver ordinato la "produzione in serie" di questo tipo di missili che – ha detto - "Nessun sistema al mondo è capace di intercettare”. Il comandante delle truppe missilistiche russe ha anche detto che questi missili possono raggiungere obiettivi in tutta Europa. Queste dichiarazioni arrivano nel contesto di un’escalation del conflitto che lo stesso Putin ha definito “quasi globale”. Oggi il premier polacco Donald Tusk ha detto che le ultime ore dimostrano che la minaccia di un conflitto globale è seria e reale. Abbiamo raggiunto a Kiev l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi e gli abbiamo chiesto come è stato visto il lancio di questo missile in Ucraina.

    Clip - 22-11-2024

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 22/11/2024

    1) Le minacce di Mosca. “il lancio del missile ipersonico di ieri è stato un successo, continueremo i test” ha detto Putin, mentre il premier polacco Tusk avverte: il rischio di conflitto globale è serio. (Lorenzo Cremonesi - Corriere della Sera) 2) Il mandato d’arresto per Netanyahu non ferma il massacro. A Gaza 38 morti da questa mattina. Il mondo si divide su come comportarsi davanti alla decisione della corte penale internazionale, ma i paesi che la riconoscono hanno degli obblighi giuridici. (Chantal Meloni - Università degli studi di Milano) 3) Stati Uniti. Donald Trump nomina Pam Bondi procuratrice generale dopo il ritiro di Matt Gaetz per gli scandali sessuali (Roberto Festa) 4) La polizia brasiliana incrimina formalmente l’ex presidente Bolsonaro per tentato colpo di stato. Se riconosciuto colpevole, potrebbe rischiare fino a 20 anni di carcere. (Luigi Spera) 5) A Buenos Aires femministe di Non Una di Meno e Nonne di Plaza de Majo insieme contro la violenza sulle donne e le politiche del governo di Milei. (Andrea Cegna) 6) Storie Estreme. Il caso Shell e il futuro della lotta ai combustibili fossili (Sara Milanese) 7) Mondialità. Il cacao e il caffè sono ancora insostenibili (Alfredo Somoza)

    Esteri - 22-11-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 22/11/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 22/11/2024

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Radio Popolare Minilive - Fabiana Palladino

    Giovedì 21 novembre 2024 a Playground, Elisa Graci e Matteo Villaci hanno ospitato Fabiana Palladino per una chiacchierata e alcuni brani live, piano e voce.

    Clip - 22-11-2024

  • PlayStop

    Playground di venerdì 22/11/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 22-11-2024

Adesso in diretta