Approfondimenti

Il conto alla rovescia per la controffensiva ucraina, gli impegni del Presidente della Repubblica e le altre notizie della giornata

Mattarella

Il racconto della giornata di sabato 27 maggio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. I vertici politici e militari ucraini si dicono pronti alla controffensiva, annunciata per la verità da mesi; il governo Meloni continua nella sua opera di occupazione di tutte le poltrone possibili e pretende acquiescenza anche dalla Corte dei Conti sulle modalità di impiego del PNRR; Sergio Mattarella impegnato in una sorta di road show nel Paese: a oggi sembra l’unico contrappeso alla smania di potere della destra; allerta arancione nelle zone alluvionate, mentre si cerca di stringere i tempi sulla nomina del commissario alla ricostruzione.

Kiev annuncia l’imminente controffensiva

Oggi sono arrivate diverse dichiarazioni da Kiev che hanno definito come “imminente” l’inizio dell’attesa controffensiva contro l’occupazione russa. 

Il comandante delle forze armate, il generale Valerii Zaluzhnyi, figura carismatica per gli ucraini, ha pubblicato un video su Telegram in cui si vedono soldati che si preparano alla battaglia. Le operazioni militari si sono intensificate in particolare nel distretto di Berdyansk, nella zona sud-orientale del Paese. Poi sono arrivate dichiarazioni anche dal segretario del Consiglio nazionale di sicurezza Oleksiy Danilov e dal portavoce del presidente Zelensky, Mikhilo Podolyak, che hanno ribadito che l’Ucraina è pronta a lanciare il suo attacco.

Abbiamo chiesto una possibile analisi di queste dichiarazioni e delle notizie che arrivano dal fronte al giornalista del Manifesto, Sabato Angieri:

 

Dal Pnrr alla Rai, la destra non vuole disturbo

Il ministro Raffaele Fitto oggi ha messo in guardia la Corte dei Conti che più volte ha criticato il governo per la gestione del Pnrr. Dai giudici contabili “sarebbe auspicabile un approccio costruttivo per il raggiungimento dei risultati”, ha detto Fitto. Nelle scorse settimane le relazioni della Corte dei Conti avevano evidenziato i ritardi del governo nella spesa dei finanziamenti europei e nella messa a terra dei progetti.

La destra dunque che alza i toni sul Pnrr, mentre diventa palese la sua occupazione dello spazio mediatico, dopo le nomine ai vertici Rai. Un primo segnale è arrivato ieri, con la messa in onda su Rainesws 24 dell’intero comizio della destra a Catania. Dal palco Meloni ha rivendicato le operazioni su viale Mazzini: “Libererò la cultura dal potere intollerante della sinistra”, ha detto. Sul caso indaga ora la Commisione di vigilanza Rai. Vinicio Peluffo, del Pd, fa parte della commissione:

Le due visite di Mattarella, sempre più impegnato come baluardo della democrazia

Trent’anni fa la strage mafiosa di via dei Georgofili a Firenze, il primo degli attentati di Cosa Nostra contro il patrimonio artistico italiano. Una strage su cui manca ancora la verità, in particolare sui mandanti esterni che suggerirono alla mafia di colpire fuori dalla Sicilia. A Firenze oggi c’era anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

Il servizio di Chiara Brilli, Controradio Firenze:

Questa mattina, invece, Mattarella è stato a Barbiana, dove ha ricordato la figura di don Lorenzo Milani che nasceva 100 anni fa. Nel suo discorso una critica al ministro dell’istruzione Valditara e alla sua idea di scuola del merito: “Il merito non è l’amplificazione del vantaggio di chi già parte favorito, ma è dare nuove opportunità a chi non ne ha”.

Ad ascoltare il capo dello Stato c’era anche Alex Corlazzoli, maestro e scrittore:

 

Una nuova allerta nell’Emilia Romagna del post alluvione

Il presidente Sergio Mattarella visiterà martedì prossimo le zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione. 

Per la prima volta dopo 12 giorni di allerta rossa, per domani la Protezione Civile ha emesso un’allerta arancione. In Romagna la priorità resta ripulire le strade e le case allagate. Anche oggi sono proseguite le vaccinazioni per scongiurare i rischi sanitari provocati dall’acqua stagnante.

Resta ancora in sospeso la nomina del commissario alla ricostruzione. La maggioranza si oppone alla scelta del presidente della Regione Bonaccini, tra i nomi che starebbe valutando spunta anche quello del viceministro alle infrastrutture Galeazzo Bignami, un personaggio molto discusso.

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    Dopo 18 ore di fermo, Ayoub è libero. A Milano il presidio solidale

    Si è concluso questa mattina il presidio organizzato davanti all’ufficio immigrazione di via Montebello a Milano per chiedere la liberazione di Ayoub. Il ventunenne di origini tunisine è stato liberato dopo quasi 18 ore di fermo. Ieri pomeriggio si trovava davanti a un bar sotto casa insieme a un amico, quando è arrivata una volante della polizia che ha iniziato a controllare i documenti dei presenti. Gli agenti gli hanno tolto il telefono e l’hanno portato in questura perché il suo permesso di soggiorno non era in regola. Ayoub, che partecipa alle attività del centro sociale Lambretta ed è seguito dalla comunità Kayros di Don Claudio Burgio, ha passato la notte in questura in attesa di un’udienza per decidere della sua espulsione dal territorio italiano. Dopo aver fatto domanda d’asilo, questa mattina Ayoub è stato liberato. Il 22 aprile dovrà presentarsi nuovamente all’ufficio di immigrazione con il suo avvocato. Secondo il centro sociale Lambretta, che ha organizzato il presidio, “quello che è accaduto non è un’eccezione: è la normalità per oltre un milione di persone senza documenti in Italia. Un sistema che criminalizza la migrazione, sospende lo stato di diritto e produce esclusione sociale”. Dopo il rilascio di Ayoub, le persone in presidio, una cinquantina, l’hanno accolto con un coro: “Tutti liberi, tutte libere”. Tra gli applausi, i ragazzi e le ragazze che lo aspettavano si sono stretti attorno a lui in un abbraccio collettivo. Chiara Manetti ha intervistato Ayoub dopo il suo rilascio.

    Clip - 18-04-2025

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    1) L’incubo di Gaza visto con gli occhi di una 23enne. In esteri la testimonianza da Deir el Balah: “Mi manca ballare e ridere con le amiche”. (Aya Ashour) 2) Washington potrebbe abbandonare gli sforzi per la pace in Ucraina. Marco Rubio da Parigi lancia un avvertimento che lascia più domande che risposte. (Emanuele Valenti) 3) Stati Uniti. Harvard dice no a Trump, lui congela i fondi. Lo scontro del presidente con le università americane è sempre più pericoloso. (Roberto Festa) 4) Un posto sicuro per la scienza. L’università di Marsiglia offre asilo accademico ai ricercatori in fuga dagli Stati Uniti. Quasi 300 fanno domanda in un mese. (Francesco Giorgini) 5) Messico, mentre il governo nega la responsabilità dello stato nelle sparizioni forzate, nel week end le famiglie dei desaparecidos si preparano alle giornate nazionali di ricerca delle persone scomparse. (Andrea Cegna) 6) Mondialità. La vittoria schiacciante di Daniel Noboa e la sconfitta del “Correismo” in Ecuador conferma i cambiamenti politici in corso in America Latina. (Alfredo Somoza)

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