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Ecco il testo della proposta di mozione del centrodestra sul 25 aprile

Giorgia Meloni (L) e il Ministro italiano per gli Affari Europei Fitto

Come fai, se sei il governo di destra, la destra erede del Movimento Sociale erede del regime fascista, a celebrare il 25 Aprile, festa della Liberazione dal nazismo e dal fascismo, senza rinnegare te stesso? Basta disinnescare il 25 Aprile. Tutto questo è contenuto nella mozione sul 25 Aprile che la maggioranza presenterà domani in Parlamento.

Il Senato, premesso che:
– nel suo messaggio agli Italiani del 31 dicembre 2021 il Presidente della Repubblica ha ricordato che “è la Costituzione il fondamento, saldo e vigoroso, della unità nazionale. Lo sono i suoi principi e i suoi valori che vanno vissuti dagli attori politici e sociali e da tutti i cittadini”;
– pochi giorni fa, giovedì 13 aprile, il Senato, attraverso gli interventi su argomenti non all’ordine del giorno di tre senatori di diversi gruppi e del Presidente, ha ricordato con commozione i tragici fatti del 16 aprile 1973 a Primavalle, nel contesto della diffusa violenza politica di quegli anni, con il comune auspicio che mai abbia a ripetersi una simile stagione;
– richiamandosi alla Risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa e in particolare alla “posizione unanime -in essa espressa- contro ogni potere totalitario, a prescindere da qualunque ideologia”, e segnatamente contro il nazismo, il fascismo, il comunismo;
riconosce l’importanza delle date che ricordano momenti fondamentali della storia dell’Italia unita, libera e democratica: il 25 aprile, festa della liberazione, il 1° maggio, festa del lavoro, il 2 giugno, nascita della Repubblica e elezione dell’Assemblea Costituente, il 17 marzo, proclamazione del Regno d’Italia, il 4 novembre, festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate, e di altre in memoria di pagine particolarmente significative come il 27 gennaio, giornata internazionale in memoria delle vittime della Shoah, il 10 febbraio, giorno del ricordo in memoria dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata, il 18 aprile, quando gli elettori italiani collocarono la nostra Nazione nel mondo libero e democratico, il 9 novembre «Giorno della libertà», quale ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino;
si impegna, auspicando la collaborazione di tutte le istituzioni e di tutte le forze politiche, ad adottare le opportune iniziative perché le pubbliche commemorazioni degli avvenimenti della storia italiana ed europea si svolgano nel rispetto della dovuta accuratezza storica, senza trarne occasione per attacchi ad avversari che pure si riconoscono nei principi, nei valori e nel dettato costituzionale, affinché tali eventi rappresentino momenti di effettiva condivisione e partecipazione di tutte le componenti politiche e culturali che si riconosco nei valori della libertà e della democrazia, e rafforzino i sentimenti di unità nazionale, di inclusione, di perseguimento del bene comune e, ove necessario, di riconciliazione.

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    Il presidente russo Vladimir Putin questa sera è tornato a parlare del missile Oreshnik lanciato ieri su Dnipro, in Ucraina. Il capo del Cremlino ha detto che il test del missile ipersonico è stato un successo ed ha avvertito che la Russia continuerà a testarne altri. Putin ha anche detto di aver ordinato la "produzione in serie" di questo tipo di missili che – ha detto - "Nessun sistema al mondo è capace di intercettare”. Il comandante delle truppe missilistiche russe ha anche detto che questi missili possono raggiungere obiettivi in tutta Europa. Queste dichiarazioni arrivano nel contesto di un’escalation del conflitto che lo stesso Putin ha definito “quasi globale”. Oggi il premier polacco Donald Tusk ha detto che le ultime ore dimostrano che la minaccia di un conflitto globale è seria e reale. Abbiamo raggiunto a Kiev l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi e gli abbiamo chiesto come è stato visto il lancio di questo missile in Ucraina.

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    1) Le minacce di Mosca. “il lancio del missile ipersonico di ieri è stato un successo, continueremo i test” ha detto Putin, mentre il premier polacco Tusk avverte: il rischio di conflitto globale è serio. (Lorenzo Cremonesi - Corriere della Sera) 2) Il mandato d’arresto per Netanyahu non ferma il massacro. A Gaza 38 morti da questa mattina. Il mondo si divide su come comportarsi davanti alla decisione della corte penale internazionale, ma i paesi che la riconoscono hanno degli obblighi giuridici. (Chantal Meloni - Università degli studi di Milano) 3) Stati Uniti. Donald Trump nomina Pam Bondi procuratrice generale dopo il ritiro di Matt Gaetz per gli scandali sessuali (Roberto Festa) 4) La polizia brasiliana incrimina formalmente l’ex presidente Bolsonaro per tentato colpo di stato. Se riconosciuto colpevole, potrebbe rischiare fino a 20 anni di carcere. (Luigi Spera) 5) A Buenos Aires femministe di Non Una di Meno e Nonne di Plaza de Majo insieme contro la violenza sulle donne e le politiche del governo di Milei. (Andrea Cegna) 6) Storie Estreme. Il caso Shell e il futuro della lotta ai combustibili fossili (Sara Milanese) 7) Mondialità. Il cacao e il caffè sono ancora insostenibili (Alfredo Somoza)

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