Approfondimenti

Mattarella in visita ad Auschwitz, il rinvio del decreto Cutro, il cessate il fuoco in Sudan e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di martedì 18 aprile 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Sergio Mattarella ha scelto il campo di sterminio di Auschwitz per il primo dei due discorsi che ha deciso di tenere come risposta al revisionismo storico della Destra italiana. “Dobbiamo pensare anche all’Italia di dopodomani.  Per queste ragioni vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica”, ha detto oggi il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, intervenendo al congresso nazionale della Cisal. L’ostruzionismo delle opposizioni ha costretto al rinvio in aula del decreto Cutro, se ne parlerà domani perché la maggioranza deve anche trovare un accordo tra gli emendamenti che Salvini tiene sul tavolo. Dopo quattro giorni di scontri, in Sudan esercito e paralimilitari rispetteranno una tregua di ventiquattr’ore per evacuare feriti e civili.

Ad Auschwitz Mattarella mette la storia nella giusta prospettiva

(di Michele Migone)

Sergio Mattarella ha scelto il campo di sterminio di Auschwitz per il primo dei due discorsi che ha deciso di tenere come risposta al revisionismo storico della Destra italiana. Una risposta indiretta, ma ferma, incontrovertibile. Mattarella si pone così come argine istituzionale al tentativo dei post fascisti di riscrivere la Storia, criminalizzare i partigiani, tentare di minare alle fondamenta la Repubblica nata dalla Resistenza, come ha fatto il Presidente del Senato Ignazio La Russa con la sua uscita su via Rasella. Uscita che ha determinato la scelta di Mattarella di rispondere prima con il suo viaggio ad Auschwitz e poi con la sua presenza a Boves il 25 aprile. Nel luogo dell’orrore, della macchina di sterminio, Mattarella ha voluto rimettere la Storia nella sua giusto prospettiva, preservandola così dalle manipolazione e dalle revisioni; ha ricordato chi furono i colpevoli e i complici. Lo ha fatto con una frase in particolare che richiama il fascismo, indirizzata verso coloro che vogliono nasconderne o sminuirne le responsabilità. “Bisogna fare memoria dei milioni di cittadini assassinati da un regime sanguinario come quello nazista che, con la complicità dei regimi fascisti europei che consegnarono i propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine atroce contro l’umanità”. Il discorso del Presidente della Repubblica non è stato però solo indirizzato verso la Destra italiana, ma a tutta l’Europa:”Oggi più che mai, nel
riproporsi di temi e argomenti che avvelenarono la stagione degli anni ’30 del secolo scorso con l’infuriare dell’inumana aggressione russa all’Ucraina, la memoria dell’Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso”. Perché, ricorda Mattarella,”L’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo e l’indifferenza, il delirio e la volontà di potenza sono in agguato”

La sostituzione etnica è un vecchio arnese di razzismo e antisemitismo

(di Luigi Ambrosio)

La teoria della sostituzione etnica è un vecchio arnese del razzismo e, gratta gratta, anche dell’antisemitismo delle destre radicali e fasciste in Europa. Un vecchio arnese pericoloso.
Antenato è il cosiddetto “piano Kalergi”, una teoria del complotto elaborata a parture dalle teorie del filosofo austriaco Kalergi. Nella teoria, il grande capitale guidato dagli ebrei aveva deciso di sostituire etnicamente i bianchi con immigrati africani, più manipolabili e governabili. La curiosità è che il cosiddetto “piano Kalergi” viene definito una teoria del complotto di carattere antisemita dal sito del governo italiano. Governo di cui Lollobrigida è ministro. Ma sulla pagina del governo che si occupa del piano Kalergi in effetti manca la data.
Nel dopoguerra la teoria complottista del piano Kalergi è stata ripresa e adattata ai tempi dalla destra radicale francese e, da lì, esportata di nuovo in tutto il continente e poi ripresa anche dalla Alt-Right che ha sostenuto l’ascesa di Trump negli Stati Uniti. I propagatori sono stati lo scrittore Renaud Camus e la Nouvelle Droite di Alain De Benoist.
Una volta era la finanza ebraica a essere colpevole. Oggi è il capitalismo finanziario in combutta con il mondialismo comunista.
A proposito di Nouvelle Droite: settori della Lega Nord hanno guardato da quella parte fin dagli anni ’80. E infatti il primo in Italia a rispolverare la teoria della sostituzione etnica fu Salvini, in quella campagna elettorale del 2017 che lo portò al successo e poi al governo con il Movimento 5 Stelle nel nome della lotta alle Ong definite da Di Maio “Taxi del Mediterraneo”.
Ora è il governo Meloni a speculare senza pudori sulle paure degli italiani. Gli italiani non fanno più figli. Gli stranieri arrivano attraversando il Mediterraneo. Lo scenario perfetto per la propaganda di estrema destra.

Le proteste contro un decreto che considera l’immigrazione solo emergenza e ordine pubblico

(di Anna Bredice)

C’è quasi una gara a chi fa la faccia più feroce nei confronti dei migranti. Tra Salvini e Meloni c’è anche questa sfida e quello che accade al Senato si manifesta anche fuori nelle parole dei due leader di governo. L’ostruzionismo delle opposizioni ha costretto al rinvio in aula del decreto Cutro, se ne parlerà domani perché la maggioranza deve anche trovare un accordo tra gli emendamenti che Salvini tiene sul tavolo, a ricordare che a guidare la campagna contro i migranti è lui, e gli emendamenti del governo che toglie la protezione speciale, ma non in maniera così assoluta come vorrebbe Salvini, rievocando i suoi decreti di alcuni anni fa. Quindi le prossime ore servono a trovare un accordo e a cercare di filare liscio nei voti che ci saranno da domani in poi, una raffica di voti perché gli emendamenti sono tutti lì ancora, quelli dell’opposizione che cerca anche di allungare i tempi e di annullare il decreto e quelli della maggioranza. Il fastidio di Giorgia Meloni si legge anche nel suo tentativo di superare Salvini quando in sostanza sembra chiudere le porte ai nuovi flussi di migranti richiesti come manodopera da molti imprenditori, contrapponendo il lavoro degli stranieri al lavoro delle donne. Contro un decreto che considera l’immigrazione solo come emergenza e ordine pubblico hanno protestato nel pomeriggio alcune associazioni ai piedi dell’altare della patria. Un sit in che si è arricchito anche della presenza di parecchi parlamentari, compresi quelli del Pd, in piazza anche per la presenza della segreteria del partito Elly Schlein.

In Sudan è scattato il cessate il fuoco

In Sudan è scattato alle 18 il cessate il fuoco di ventiquattr’ore concordato tra l’esercito e le forze paramilitari che da quattro giorni combattono per il controllo del Paese.
Gli scontri si sono concentrati finora soprattutto a Khartoum, nei quartieri che ospitano le sedi delle istituzioni e dell’esercito. Il comandate delle forze armate, il general al – Burhan, ha garantito che i suoi militari rispetteranno la tregua, al momento i combattimenti sembrano fermi i, ma nei giorni scorsi i cessate il fuoco annunciati sono stati costantemente violati. Le agenzie umanitarie dell’Onu e la comunità internazionale chiedono lo stop delle violenze per l’apertura di corridoi umanitari.
La situazione più grave si registra proprio nella capitale: in molti quartieri mancano elettricità ed acqua, almeno 15 ospedali non sono operativi. Sono circa 200 le vittime accertate tra i civili, quasi 2mila i feriti. Si tratta però di numeri sicuramente sottostimati.

Zelensky e Putin hanno visitato le truppe al fronte

A poche ore di distanza l’uno dall’altro, i presidenti ucraino e russo hanno visitato le proprie truppe al fronte. Questa mattina il capo del Cremlino Vladimir Putin ha visitato le basi militari russe nelle regioni occupate di Kherson e Lugansk, mentre poco dopo, Zelensky è stato ad Avdiivka, uno dei punti caldi del fronte orientale insieme a Bakhmut. Due visite che mirano entrambe da una lato a segnare il territorio e dall’altro a rinforzare il morale delle truppe di entrambi gli schieramenti, in vista della controffensiva ucraina che – secondo gli osservatori – potrebbe essere imminente.
Oggi intanto l’Ucraina e la Polonia hanno annunciato di aver trovato un accordo per il transito del grano ucraino sul territorio polacco, dopo il divieto delle importazioni imposto da Varsavia negli scorsi giorni. L’accordo consentirà il transito del grano e di altri prodotti agricoli ucraini attraverso il paese, ma – come ha spiegato il ministro dell’agricoltura polacco – in Polonia non rimarrà nemmeno una tonnellata di grano.
Ad essere a rischio, però, è il più ampio accordo sullo sblocco dei porti del mar nero tra Kiev e Mosca, in scadenza il 18 maggio. Settimana prossima il ministro degli esteri russo Lavrov incontrerà il segretario generale dell’onu Guterres per discutere dell’argomento, ma non sembrano esserci progressi L’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite ha detto oggi che non ci sono grandi prospettive per l’accordo dopo il 18 maggio.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Edizione di venerdì 22/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 22-11-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 22/11/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-11-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 22/11/2024 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-11-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 23/11/2024

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 22-11-2024

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 22/11/2024

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 22-11-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 22/11/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 22-11-2024

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 22/11/2024

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 22/11/2024

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 22-11-2024

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 22/11/2024

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 22-11-2024

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 22/11/2024

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 22-11-2024

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 22/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Putin avverte: la Russia continuerà a testare altri missili ipersonici

    Il presidente russo Vladimir Putin questa sera è tornato a parlare del missile Oreshnik lanciato ieri su Dnipro, in Ucraina. Il capo del Cremlino ha detto che il test del missile ipersonico è stato un successo ed ha avvertito che la Russia continuerà a testarne altri. Putin ha anche detto di aver ordinato la "produzione in serie" di questo tipo di missili che – ha detto - "Nessun sistema al mondo è capace di intercettare”. Il comandante delle truppe missilistiche russe ha anche detto che questi missili possono raggiungere obiettivi in tutta Europa. Queste dichiarazioni arrivano nel contesto di un’escalation del conflitto che lo stesso Putin ha definito “quasi globale”. Oggi il premier polacco Donald Tusk ha detto che le ultime ore dimostrano che la minaccia di un conflitto globale è seria e reale. Abbiamo raggiunto a Kiev l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi e gli abbiamo chiesto come è stato visto il lancio di questo missile in Ucraina.

    Clip - 22-11-2024

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 22/11/2024

    1) Le minacce di Mosca. “il lancio del missile ipersonico di ieri è stato un successo, continueremo i test” ha detto Putin, mentre il premier polacco Tusk avverte: il rischio di conflitto globale è serio. (Lorenzo Cremonesi - Corriere della Sera) 2) Il mandato d’arresto per Netanyahu non ferma il massacro. A Gaza 38 morti da questa mattina. Il mondo si divide su come comportarsi davanti alla decisione della corte penale internazionale, ma i paesi che la riconoscono hanno degli obblighi giuridici. (Chantal Meloni - Università degli studi di Milano) 3) Stati Uniti. Donald Trump nomina Pam Bondi procuratrice generale dopo il ritiro di Matt Gaetz per gli scandali sessuali (Roberto Festa) 4) La polizia brasiliana incrimina formalmente l’ex presidente Bolsonaro per tentato colpo di stato. Se riconosciuto colpevole, potrebbe rischiare fino a 20 anni di carcere. (Luigi Spera) 5) A Buenos Aires femministe di Non Una di Meno e Nonne di Plaza de Majo insieme contro la violenza sulle donne e le politiche del governo di Milei. (Andrea Cegna) 6) Storie Estreme. Il caso Shell e il futuro della lotta ai combustibili fossili (Sara Milanese) 7) Mondialità. Il cacao e il caffè sono ancora insostenibili (Alfredo Somoza)

    Esteri - 22-11-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 22/11/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 22/11/2024

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Radio Popolare Minilive - Fabiana Palladino

    Giovedì 21 novembre 2024 a Playground, Elisa Graci e Matteo Villaci hanno ospitato Fabiana Palladino per una chiacchierata e alcuni brani live, piano e voce.

    Clip - 22-11-2024

  • PlayStop

    Playground di venerdì 22/11/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 22-11-2024

Adesso in diretta