Se i documenti americani top-secret fossero tutti veri potrebbero avere delle ricadute sulla guerra in Ucraina. A Washington hanno preso la cosa seriamente, lo dimostra il fatto che la diplomazia americana stia cercando in tutti i modi di rassicurare gli alleati che secondo quegli stessi documenti sarebbero stati spiati. La maggior parte dei rapporti riguarda la guerra in Ucraina. Quindi le conseguenze, le ricadute, potrebbero modificare in qualche modo il corso del conflitto.
Innanzitutto va precisata una cosa. La maggior parte del materiale dice una cosa che già sapevamo: Kyiv dipende dalle armi e dai sistemi di difesa forniti dai paesi occidentali. E i rifornimenti non sono mai stati tali da permettere agli ucraini di espellere i russi dal loro territorio. Infatti nonostante l’imponente potenza di fuoco la linea del fronte è ferma. Ogni giorno Zelensky e i suoi dicono di aver bisogno di nuove armi, in tempi rapidi.
Il punto qui sta però nei dettagli. I documenti del Pentagono pubblicati in questi giorni specificano mancanze, numeri, strategie, posizioni. Una delle mancanze riguarda le munizioni per i sistemi di difesa aerea da parte di Kyiv. Sulle grandi città, sui siti strategici e lungo la linea del fronte.
Almeno due documenti – tra febbraio e marzo – indicano come queste armi potrebbero finire entro il mese di maggio.
Non solo. Viene indicato anche il posizionamento di alcuni sistemi di difesa. Dove sono collocati. Questo sulla carta potrebbe rappresentare un grande vantaggio per i russi, che proprio per l’efficienza delle difese aeree ucraine decisero quasi subito di tenere a terra i loro caccia.
Il contatto tra un drone americano e dei caccia russi, il mese scorso, sul Mar Nero, potrebbe indicare proprio la volontà di Mosca di utilizzare la sua forza aerea: in totale 900 caccia e 120 bombardieri.
I prossimi rifornimenti di sistemi di difesa occidentali all’Ucraina saranno quindi un fattore chiave.
Altre informazioni riservate del Pentagono riguardano i piani di addestramento da parte degli Stati Uniti e della NATO oppure la prossima contro-offensiva, se ci sarà, da parte dell’esercito ucraino. In questo caso con supporto di mappe, cartine, numero di uomini e battaglioni, specifiche sulle condizioni del terreno in primavera. Anche tutto questo, ovviamente. Potrebbe essere utile a Mosca.
Una parte importante del dossier elenca poi le modalità con le quali gli americani hanno infiltrato le agenzie di sicurezza russe, anche prima della guerra. Ricordate i moniti dell’intelligence americana nelle settimane che hanno preceduto l’invasione dell’Ucraina? Si tratta di agenzie civili e militari, in parte anche grazie a contatti diretti. Questo potrebbe permettere a Mosca di stringere le maglie e di eliminare chi ha passato le informazioni a Washington.
Importante anche la resistenza di un alleato americano in Asia, la Corea del Sud, che avrebbe resistito all’invio di armi a Kyiv. Oggi uno dei più noti consiglieri di Zelensky, Podolyak, ha detto che l’Ucraina ha bisogno di meno commenti sui documenti riservati del Pentagono e più armi a medio e lungo raggio.
Confermando implicitamente quello che dicevamo, i problemi di Kyiv: ci vogliono più armi e più sistemi di difesa. Questa vicenda non cambierà probabilmente il corso della guerra, ma in alcuni aspetti la potrebbe modificare.