Elly Schlein è stata eletta nuova segretaria del Partito Democratico. Ha vinto ieri le primarie battendo Stefano Bonaccini con il 53,80% dei voti, quando ne era stato scrutinato l’80% del totale. Bonaccini era dato da tutti per favorito e aveva già vinto nel voto dei circoli, la fase in cui votano solo gli iscritti al partito. Schlein ha 37 anni ed è deputata dallo scorso settembre: prima era stata per oltre due anni e mezzo la vicepresidente dell’Emilia-Romagna durante la presidenza di Bonaccini, e prima ancora europarlamentare.
(di Luigi Ambrosio)
Mentre i volontari della Casa dei Popoli di Casalecchio di Reno, postura e volti da vecchio Pci, già smontavano le postazioni della stampa, un capannello di militanti che avevano sostenuto Bonaccini si formava attorno alla radio che trasmetteva il discorso di Elly Schlein.
“Dov’è, è giù in Bolognina?” chiedeva uno di loro.
“No, è a Roma”.
Espressione un po’ delusa.
Dalle cucine poco prima erano usciti cuoche e camerieri a dire: “abbiamo votato Bonaccini ma ora lei è la nostra segretaria”.
Il Partito prima di tutto.
Come fosse ancora davvero il Pci qui nell’Emilia profonda.
Ma i volti dei pochi dirigenti presenti raccontavano un’altra storia. Uno si avvicinava e sottovoce diceva:
“sai cosa scrivono nelle chat? Scrivono adesso cosa si fa? Dove si va?”
Le parole di Bonaccini erano di miele, lavoriamo insieme, le espressioni del viso tradivano incredulità e rabbia. Si immaginava che le primarie avrebbero ridato tranquillità, da queste parti. Invece sono andati a letto con un incubo Renzi al contrario. Una rottamazione contro di loro. Una rivincita da parte di chi fu emarginato.
Discorsi alti, idee, progetti, accanto a calcoli anche personali. Schieramenti.
La scenografia scelta ieri da Bonaccini diceva “noi siamo il Partito Reale”. Avrebbe dovuto essere il Partito Reale che il potere avrebbe continuato a esercitare. Da oggi è il partito che si difende e dice “con noi dovete fare i conti”.
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