Approfondimenti

L’Onu chiede aiuto per la Siria, la guerra in Ucraina, lo sciopero dei porti e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 10 febbraio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Oggi dalle Nazioni Unite sono arrivati diversi appelli per facilitare l’arrivo di aiuti in Siria, dopo il terremoto devastante di quattro giorni fa. Le vittime accertate del terremoto continuano ad aumentare, al momento sono 23.259. Il nostro inviato Emanuele Valenti oggi è stato nella città di Antakya, nella provincia meridionale di Hatay. Kiev ha annunciato di aver fatto esplicita richiesta ai Paesi Bassi per la fornitura di caccia F-16. Il ministro olandese della difesa ha confermato ma ha commentato: “Prendiamo sempre molto sul serio tutte le richieste dell’Ucraina. Ma per quanto riguarda gli aerei da combattimento è molto complesso”. Sciopero di 24 ore nei porti italiani, dopo la morte sul lavoro di due operai negli ultimi due giorni.

Gli appelli dell’Onu per gli aiuti umanitari in Siria


Oggi dalle Nazioni Unite sono arrivati diversi appelli per facilitare l’arrivo di aiuti in Siria, dopo il terremoto devastante di quattro giorni fa. L’alto commissario Onu per i diritti umani ha chiesto un cessate il fuoco, mentre il Programma alimentare mondiale ha lanciato un allarme: “Stiamo esaurendo le scorte. Il valico di frontiera con la Turchia è aperto, ma dobbiamo aprirne altri perché le strade sono danneggiate”, ha detto una dirigente dell’organizzazione. Dopo 12 anni di guerra il paese resta diviso, col regime di Damasco che ne governa una parte e il resto che è in mano a gruppi diversi. Oggi i media statali hanno assicurato che il governo è pronto a mandare materiale umanitario anche verso aree che sono fuori dal suo controllo. Poche ore prima dagli Stati uniti era stata annunciata la sospensione di alcune sanzioni contro il regime, con l’obiettivo dichiarato di contribuire ai soccorsi. Domenico Chirico è un volontario della Mezzaluna rossa del Kurdistan e si trova nel nordest della Siria

Le vittime accertate del terremoto continuano ad aumentare, al momento sono 23.259. In queste ore dalle macerie vengono estratti altri corpi, ma anche persone sopravvissute sotto le rovine degli edifici crollati lunedì. In Turchia il presidente Erdogan ha ammesso che i soccorsi vanno più lentamente “di quanto sperato”. Nei giorni scorsi aveva parlato di “provocatori” dietro le denunce di ritardi nelle operazioni. Il nostro inviato Emanuele Valenti oggi è stato nella città di Antakya, nella provincia meridionale di Hatay

Il punto sulla guerra in Ucraina

In Ucraina sono risuonate a lungo e in più momenti della giornata le sirene anti aereo, dopo che questa mattina la Russia ha intensificato i bombardamenti nel sud e nell’est del paese, colpendo diverse infrastrutture energetiche. Secondo l’esercito ucraino diversi missili hanno invaso lo spazio aereo rumeno e quello moldavo. La Romania non ha confermato, mentre la Moldavia ha convocato l’ambasciatore russo.
Zelensky ha detto che i missili nello spazio aereo di Romania e Moldavia “sono una sfida per la Nato e la sicurezza collettiva” aggiungendo “Il mondo deve fermarlo”. Una dichiarazione che si posiziona sulla scia del viaggio di Zelensky in Europa, durante il quale ha puntato molto sul concetto che la sicurezza dell’ucraina equivale alla sicurezza dell’Europa per cercare di tornare in patria con l’assicurazione di nuovi invii di armi. Di questo anche si continua a discutere in Europa. Oggi Kiev ha annunciato di aver fatto esplicita richiesta ai Paesi Bassi per la fornitura di caccia F-16. Il ministro olandese della difesa ha confermato ma ha commentato: “Prendiamo sempre molto sul serio tutte le richieste dell’Ucraina. Ma per quanto riguarda gli aerei da combattimento è molto complesso”, confermando la linea già espressa da diversi paesi membri dell’unione europea per quanto riguarda l’invio di jet da combattimento. La tempistica dei bombardamenti di oggi sull’Ucraina sembra ricalcare quanto accaduto dopo tutte le iniziative di Zelensky con unione europea e stati uniti. Oltre all’intensificarsi dei bombardamenti, continua intanto anche la battaglia via terra, con le truppe russe che cercano di avanzare verso Kreminna, nel Lugansk e Bakhmut nel Donetsk. Oggi il capo della brigata Wagner, Prigozhin, interrogato sulla durata della guerra ha risposto: “”Se dobbiamo arrivare fino al Dnepr, tre anni, se dobbiamo prendere gli interi Donetsk e Lugansk, un anno e mezzo o due anni”. Oggi poi è arrivata anche un’altra notizia da Mosca. Il portavoce Peskov, ha annunciato che Putin il 21 febbraio terrà un discorso alla Duma e poi il giorno dopo allo stadio di Mosca. Il 21 febbraio è il giorno in cui un anno fa Putin riconosceva le repubbliche del Donbass e dava di fatto il via all’invasione. Ne abbiamo parlato con Giovanni Savino, docente universitario esperto di Russia

Dorin Recean è il nuovo primo ministro della Moldavia

In Moldavia oggi Dorin Recean, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale, è stato nominato nuovo primo ministro dopo le dimissioni di Natalia Gavrilita. La premier oggi aveva annunciato le sue dimissioni quasi in concomitanza con la notizia del missile aereo nello spazio aereo del paese. I due eventi non sarebbero correlati, ma la ormai ex premier, nel suo discorso, ha parlato anche delle pressioni subite nell’ultimo anno a causa della guerra in Ucraina, considerando anche che Mosca ha delle truppe nella regione separatista della Transnistria.

Meloni e Tajani contro la Francia di Macron

(di Anna Bredice)

Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Tajani puntano il dito entrambi contro la Francia di Macron, ma dicendo due cose opposte. La presidente del Consiglio ha ribadito il suo giudizio, “quella cena era inopportuna, perché tutti i 27 paesi devono essere uniti con Zelensky, Tajani invece contesta Macron, ma dichiara che l’Italia doveva esserci a quella cena. Due pareri che dimostrano non solo una diversità di vedute tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma anche l’improvvisazione del governo, applicata questa volta sul piano della diplomazia europea. Se Giorgia Meloni fosse stata invitata a Parigi, oggi avrebbe detto cose diverse e celebrato il successo del governo italiano in una Europa come lei stessa dichiara di serie A.
Del resto è quello che è accaduto con la call di qualche settimana fa con Biden, Macron, Scholz: all’inizio esclusa, poi all’ultimo inserita nel colloquio. In politica estera e in particolare nel contesto europeo, Giorgia Meloni non riesce a mostrare una posizione chiara, attratta dai richiami populisti e sovranisti delle origini, in questi tre mesi ha tentato con forza invece di rientrare nel nucleo più europeista e ristretto, con Francia e Germania, senza però convincere gli altri leader. Gli insuccessi su un piano li trasforma in vittoria sull’altro, ma ripetendo sempre lo stesso schema alla fine perde di credibilità. Risultati che risentono delle contraddizioni dentro il governo, lei avrebbe invitato Zelensky a Sanremo, Salvini invece non lo voleva. Ma tutto questo mostra anche una specie di improvvisazione del governo, una impreparazione nei dossier più delicati, come è accaduto su tanti fronti in questi mesi, dai decreti sui rave, alla legge di bilancio, fino al caso Nordio. Errori, fughe in avanti e poi retromarce, agisce così la presidente del Consiglio portandosi dietro almeno tre modi diversi di affrontare ogni tema e gli insuccessi alimentano una sorta di vittimismo: la colpa è sempre degli altri, dei giornali, della sinistra e in questo caso di Macron.

I porti italiani scioperano per i morti sul lavoro

Sciopero di 24 ore nei porti italiani, dopo la morte sul lavoro di due operai negli ultimi due giorni. Questa mattina a Civitavecchia, un lavoratore di 29 anni, si chiamava Alberto Motta, è rimasto schiacciato da un mezzo per il trasporto dei container mentre era alla guida di un muletto.
Ieri pomeriggio invece Paolo Borselli, operaio 58enne, era morto nel porto di Trieste dopo essere caduto in mare. Natale Colombo è segretario nazionale della Filt Cgil con delega ai porti e ai trasporti marittimi

Addio al regista spagnolo Carlos Saura

È morto a 91 anni Carlos Saura, uno dei più grandi registi del cinema spagnolo. Durante il regime franchista aveva combattuto contro la censura e nella sua lunga carriera aveva ottenuto grandi riconoscimenti, come l’Orso d’oro di Berlino nel 1981 e, per due volte, il premio della giuria al festival di Cannes. Il ricordo del critico cinematografico Mauro Gervasini

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Edizione di venerdì 22/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 22-11-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 22/11/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-11-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 22/11/2024 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-11-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 23/11/2024

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 22-11-2024

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 22/11/2024

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 22-11-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 22/11/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 22-11-2024

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 22/11/2024

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 22/11/2024

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 22-11-2024

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 22/11/2024

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 22-11-2024

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 22/11/2024

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 22-11-2024

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 22/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-11-2024

  • PlayStop

    Putin avverte: la Russia continuerà a testare altri missili ipersonici

    Il presidente russo Vladimir Putin questa sera è tornato a parlare del missile Oreshnik lanciato ieri su Dnipro, in Ucraina. Il capo del Cremlino ha detto che il test del missile ipersonico è stato un successo ed ha avvertito che la Russia continuerà a testarne altri. Putin ha anche detto di aver ordinato la "produzione in serie" di questo tipo di missili che – ha detto - "Nessun sistema al mondo è capace di intercettare”. Il comandante delle truppe missilistiche russe ha anche detto che questi missili possono raggiungere obiettivi in tutta Europa. Queste dichiarazioni arrivano nel contesto di un’escalation del conflitto che lo stesso Putin ha definito “quasi globale”. Oggi il premier polacco Donald Tusk ha detto che le ultime ore dimostrano che la minaccia di un conflitto globale è seria e reale. Abbiamo raggiunto a Kiev l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi e gli abbiamo chiesto come è stato visto il lancio di questo missile in Ucraina.

    Clip - 22-11-2024

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 22/11/2024

    1) Le minacce di Mosca. “il lancio del missile ipersonico di ieri è stato un successo, continueremo i test” ha detto Putin, mentre il premier polacco Tusk avverte: il rischio di conflitto globale è serio. (Lorenzo Cremonesi - Corriere della Sera) 2) Il mandato d’arresto per Netanyahu non ferma il massacro. A Gaza 38 morti da questa mattina. Il mondo si divide su come comportarsi davanti alla decisione della corte penale internazionale, ma i paesi che la riconoscono hanno degli obblighi giuridici. (Chantal Meloni - Università degli studi di Milano) 3) Stati Uniti. Donald Trump nomina Pam Bondi procuratrice generale dopo il ritiro di Matt Gaetz per gli scandali sessuali (Roberto Festa) 4) La polizia brasiliana incrimina formalmente l’ex presidente Bolsonaro per tentato colpo di stato. Se riconosciuto colpevole, potrebbe rischiare fino a 20 anni di carcere. (Luigi Spera) 5) A Buenos Aires femministe di Non Una di Meno e Nonne di Plaza de Majo insieme contro la violenza sulle donne e le politiche del governo di Milei. (Andrea Cegna) 6) Storie Estreme. Il caso Shell e il futuro della lotta ai combustibili fossili (Sara Milanese) 7) Mondialità. Il cacao e il caffè sono ancora insostenibili (Alfredo Somoza)

    Esteri - 22-11-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 22/11/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 22/11/2024

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 22-11-2024

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 22/11 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    GR in breve - 22-11-2024

  • PlayStop

    Radio Popolare Minilive - Fabiana Palladino

    Giovedì 21 novembre 2024 a Playground, Elisa Graci e Matteo Villaci hanno ospitato Fabiana Palladino per una chiacchierata e alcuni brani live, piano e voce.

    Clip - 22-11-2024

  • PlayStop

    Playground di venerdì 22/11/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 22-11-2024

Adesso in diretta