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Prisma di venerdì 27/01/2023
A cura di:a cura di Lorenza Ghidini
Caso Còspito; libertà di cura, libertà di stampa. I media indipendenti insieme per uno speciale radiofonico Un detenuto anarchico all’ergastolo col 41 bis senza che abbia mai ammazzato nessuno. Uno sciopero della fame che sabato 28 gennaio arriverà al suo centesimo giorno. Una dottoressa che cerca di curarlo. E un ordine del governo: la dottoressa non può parlare ai media delle condizioni di salute del suo paziente; se lo farà, non potrà più curarlo. La diffida nei confronti del medico personale di Alfredo Cospito a rilasciare dichiarazioni a Radio Onda d’Urto sullo stato di salute del detenuto, pena l'interruzione delle visite, rappresenta un episodio grave di limitazione dei diritti di informazione e di cura. In una nota congiunta, Fnsi e Usigrai parlano di “ennesima aggressione alla libertà di stampa nel nostro Paese”. L’attivista anarchico è detenuto in regime di 41-bis nel carcere di Sassari: Sabato raggiungerà i 100 giorni di sciopero della fame. Le sue condizioni di salute appaiono gravi. Il suo gesto deve rappresentare l’occasione per una riflessione sui temi della giustizia, del carcere e del 41-bis, anche rompendo i tabù che sembrano sussistere.
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