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Pubblica di giovedì 12/01/2023
A cura di:Raffaele Liguori
Una lettera appello alle più alte cariche dello stato in difesa della salute mentale. L’hanno inviata ieri a Mattarella e Meloni, al ministro Schillaci e ai presidenti di Camera e Senato, 91 (su 130) direttori e direttrici dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) delle Asl italiane. “Le condizioni di cura sono drammatiche”, scrivono i vertici delle DSM che denunciano di “erogare ormai con estrema difficoltà le prestazioni che, invece, dovrebbero essere garantite da Livelli Essenziali di Assistenza”. Tutto ciò a fronte di un aumento del disagio mentale in Italia, soprattutto tra gli adolescenti, che riguarda ormai circa quattro milioni di persone. Pubblica ne ha parlato con due responsabili di DSM: Paola Carozza, psichiatra, di Ferrara, e di Massimo Cozza, anche lui psichiatra, di Roma. Cosa chiedono con la loro lettera i direttori della salute mentale pubblica? Di avvicinare la cura ai luoghi dove le persone vivono (scuole, università, luoghi di lavoro, etc.). E per far ciò – chiedono nella lettera a Mattarella e Meloni – occorre un piano straordinario di assunzioni, l’adeguamento del fondo sanitario per la salute mentale (oltre due miliardi di euro).
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