Il racconto della giornata di domenica 27 novembre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Sono sette fino a questo momento le vittime accertate per la frana di fango che ha colpito Casamicciola, sull’isola di Ischia. Ma i soccorritori continuano a scavare e il bilancio dei morti è destinato ad aggravarsi. L’alleanza col PD – a partire dalla Lombardia per le regionali – Conte la sta facendo sudare ai vertici lombardi e nazionali del Partito Democratico. L’universo femminista e LGBTQ turco fa quadrato attorno a Dalila, la ragazza italiana arrestata nel corso delle manifestazioni per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e all’altra ragazza straniera fermata assieme a lei. Il rapper iraniano Toomaj Salehi è stato arrestato per aver sfidato ayatollah e pasdaran e ora rischia la pena di morte. A Seattle, il 27 novembre di 80 anni fa, nasceva Jimi Hendrix, probabilmente il più grande chitarrista elettrico della storia.
2 milioni di euro per Ischia, ma è polemica per i condoni edilizi sull’isola
Sono sette fino a questo momento le vittime accertate per la frana di fango che ha colpito Casamicciola, sull’isola di Ischia. Ma i soccorritori continuano a scavare e il bilancio dei morti è destinato ad aggravarsi. Più passano le ore più sarà difficile trovare in vita qualcuno dei dispersi che al momento sono 5.
Intanto il governo, dopo la passerella di ieri dei ministri, oggi annuncia lo stato di emergenza sull’isola e un primo stanziamento di due milioni di euro. Ma è polemica sui condoni edilizi, soprattutto dopo le parole di questo pomeriggio del leader dei 5 Stelle Conte.
I politici si esibiscono in dichiarazioni contro l’abusivismo e contro il degrado del territorio. De Luca, che della Campania è Presidente, ora dice che si devono abbattere tutte le case costruite in zone a rischio idrogeologico. Ma sono le parole di Conte che infiammano la polemica. Nel 2018 Conte firmò il decreto Genova che conteneva il condono per Ischia. A oggi, secondo dati di Legambiente, sono 27mila le richieste di condono sull’Isola. Una enormità. Nel pomeriggio Conte ha detto in tv “non si trattò di condono ma di semplificazione”. Una frase che ha suscitato diverse reazioni. Compresa quella del leader dei Verdi, Angelo Bonelli, che abbiamo intervistato:
Che influenza potrebbe avere il Vaticano in questa fase della guerra?
Nelle ultime ore Kherson è stata al centro di ripetuti bombardamenti. L’esercito russo oggi ha colpito le linee elettriche della zona. Dalla città è in corso un esodo di civili. File di auto, camion e furgoni sono diretti verso la periferia. “Il bombardamento di Kherson continuerà”, ha detto un consigliere di Zelesnky. “I residenti devono decidere se restare o lasciare la città”.
In Ucraina le previsioni meteo sono date in peggioramento. Da domani al nord e nelle regioni centrali cadranno neve e pioggia, rendendo ancora più complesse le condizioni dei civili.
Sul fronte diplomatico il Vaticano oggi ha ribadito di essere disponibile a mediare tra Russia e Ucraina. Lo ha detto oggi monsignor Paul Richard Gallagher, responsabile degli esteri della Santa Sede. “Il Papa è sempre a disposizione”, ha detto Gallagher. Che influenza potrebbe avere il Vaticano in questa fase della guerra? Gianpaolo Scarante, ex ambasciatore e docente alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova:
Conte alza il prezzo per l’alleanza col PD
(di Luigi Ambrosio)
L’alleanza col PD – a partire dalla Lombardia per le regionali – Conte la sta facendo sudare ai vertici lombardi e nazionali del Partito Democratico. Conte è in una posizione di forza nei confronti del PD in questo momento, lo sa e ne approfitta.
Oggi ha ribadito due cose, con due interviste diverse: “Non possiamo ragionare di alleanze perché abbiamo di fronte un partito che ha avviato una fase costituente e che non si sa che profilo identitario si darà”. E riferendosi alle elezioni regionali in Lombardia: “Noi non facciamo cartelli elettorali da presentare ai cittadini. Se c’è condivisione di programmi bene, dopo parliamo di candidature”.
Nulla di nuovo, tutto già detto, come quel sottolineare di non essere il notaio delle decisioni del PD.
Lo stop and go di Conte – aperture, precisazioni, poi di nuovo aperture poi sottolineatura che si tratta alle proprie condizioni – serve per alzare la posta, sui programmi, magari sui nomi, e serve per costruire e consolidare una superiorità nei confronti del Nazareno. Non gli riesce difficile in questo momento perché su una cosa ha perfettamente ragione: il PD è troppo impegnato a pensare a un congresso che non arriva mai. E gli alleati-avversari, nel senso che sono sì reali o potenziali alleati ma sono anche concorrenti, sfruttano la situazione. Oggi, ad esempio, in Lombardia, una ulteriore complicazione per i piani del PD arriva da +Europa. Il suo leader Della Vedova dopo quella che sembrava una iniziale disponibilità – o forse era solo silenzio – ha detto che alle regionali il PD deve scegliere: o loro, o i 5 Stelle.
Il rapper iraniano Toomaj Salehi rischia la pena di morte
“Il reato di qualcuno è aver ballato con i capelli al vento. Quanti giovani avete ucciso mentre costruivate una torre per voi stessi? Io sono l’indovino. Il prossimo anno, l’anno dei 44 anni della Repubblica islamica, sarà quello del crollo. La profezia è piena di sangue e rabbia”: sono alcune delle strofe di Omen del rapper Toomaj Salehi, iraniano di etnia lori.
Nel brano Normal mette l’accento sulla povertà dicendo “la notte i nostri figli dormono e hanno fame” e chiede alle autorità di Teheran come possano dormire sonni tranquilli.
In Rathole accusa giornalisti e artisti – dentro e fuori l’Iran – di essere “alleati del tiranno”. In un altro brano critica i buoni rapporti dell’Iran con Russia e Cina.
Accusato di “propaganda contro lo Stato”, lo scorso anno la famiglia del rapper iraniano aveva pagato la cauzione e lo aveva fatto uscire dal carcere. La condanna era arrivata a gennaio: sei mesi. A febbraio, la sentenza era stata sospesa.
Ma in un nuovo video sui social, il rapper iraniano Salehi legge i fondi del caffè prevedendo l’infausto futuro del regime se continuerà a reprimere il dissenso. “La forza bruta non avrà la meglio”, afferma in un brano. Ma il 30 settembre il rapper che sfida ayatollah e pasdaran è stato arrestato e ora rischia la pena di morte.
80 anni fa nasceva Jimi Hendrix
(di Niccolò Vecchia)
Oggi Jimi Hendrix compirebbe 80 anni ed è quasi impossibile trattenersi dal chiedersi cosa sarebbe successo, se fosse ancora vivo. Tra i membri dell’infausto club dei 27, di cui fanno parte molti artisti morti prematuramente a quell’età, e senza per questo mancare di considerazione a gente come Janis Joplin, Brian Jones o Jim Morrison, Jimi Hendrix è quello che più di ogni altro fa pensare: “E se…?”.
E se invece di solo quattro anni di carriera musicale, Hendrix avesse avuto qualche altro decennio a disposizione, cosa sarebbe potuto accadere?
Anche perché diversamente da molti dei suoi contemporanei, Hendrix era reso grande non solo dalle sue già celebratissime doti di chitarrista, di compositore e di performer, su cui è stato detto tutto il dicibile, ma anche dalla sua costante curiosità musicale, che lo spingeva a continui scambi, incontri, alla ricerca di nuove idee e nuovi spunti.
Hendrix proprio per questo viene considerato da molti un intellettuale della musica, un’idea quasi in contraddizione con le sue origini umili e la sua traballante scolarizzazione. Non era colto, ma le arti e la cultura lo attiravano e lo ispiravano, lasciandolo nel contempo libero di infrangere le regole e di inventarne di nuove.
Che si trattasse del suono della sua chitarra, con invenzioni tecniche che sono diventate standard universali, dell’estetica con cui si presentava sul palco, creando stili e mode che hanno influenzato molti artisti dopo di lui, o del modo in cui un artista nero poteva inserirsi in un mondo dominato dai bianchi come il rock, diventandone un’icona e aprendo la strada a intere generazioni di musicisti afroamericani.
80 anni dopo la sua nascita, Jimi Hendrix resta un pezzo insostituibile e inossidabile della storia della musica, i cui dischi saranno ancora per molto tempo una scoperta capace di cambiare la vita a una miriade di persone.
Si intensificano le proteste contro le restrizioni anti-COVID in Cina
In Cina si intensificano le proteste contro le dure restrizioni anti-COVID. Centinaia di persone sono scese in strada a Pechino, Shangai e in altre città del paese. Ad aver esasperato la protesta è stato un vasto incendio, divampato giovedì, in un condominio nella regione dello Xinjiang, usato per isolare i pazienti contagiati. Secondo i manifestanti, anche ai vigili del fuoco è stato impedito di entrare e, alla fine, il bilancio è stato di dieci morti. Le proteste ora si sono allargate e sotto accusa c’è anche la censura imposta dalle autorità. Dalla Cina, Gabriele Battaglia: