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Jazz Anthology |
Wayne Shorter (3)
A cura di:Marcello Lorrai
Dopo un altro album a proprio nome, Wayning Moments, inciso nel '61 e uscito nel '62 (con alla tromba Freddie Hubbard), Shorter, molto preso con il suo lavoro con i Jazz messengers, rientra in studio di incisione per un proprio album personale solo nel '64, ma questa volta per la Blue Note. In Night Dreamer, che esce nello stesso anno, Shorter ha accanto Lee Morgan, al piano McCoy Tyner, al basso Reggie Workman, alla batteria Elvin Jones: Tyner e Jones fanno in quel momneto parte del quartetto di John Coltrane, di cui ha fatto parte all'inizio dei sessanta anche Workman, poi entrato nei Messengers. Sempre nel '64 Shorter incide Juju, che esce nel '65: l'album questa volta è in quartetto, ancora con Tyner, Workman e Jones. Con i primi suoi due album per la Blue Note Shorter fa un salto dal punto di vista delle sue ambizioni compositive, e mostra uno stile più "emotivo" e immediato: entrambi gli album, così come diversi dei brani composti da Shorter che contengono, si affermano come dei classici.
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